Il Branco (tratto dal libro "Alfa questa sconosciuta")

La consapevolezza della potenza dell’unione,
muove gli animali sociali, ad aggregarsi fra loro.

Il branco – l’unione fa la forza
La saggezza dei lupi sta nell’unirsi per sopravvivere e per continuare a lasciare le proprie impronte sulla terra

Quel che spinge un animale a formare un branco, dipende da fattori vitali. Il nutrimento - un lupo da solo può uccidere un cervo, correndo molti rischi e impegnando notevole fatica; un cervo pesa circa 70 kg. e a lui ne bastano una decina per nutrirsi; con una simile preda quindi si possono soddisfare 7/8 soggetti. Un alce del peso di 400 kg. circa può sfamare un intero branco per giorni e giorni. La difesa del territorio - è fondamentale per la sopravvivenza tenere lontani dalla tana e dal cibo altri predatori. La delimitazione del territorio, viene segnalata dai lupi, con rimarchi odorosi e visivi. Se un estraneo irrompe nel territorio, l’ostilità nei suoi confronti, da parte del branco, può degenerare nell’uccisione dell’intruso, solo nel caso in cui quest’ultimo, non sceglie la fuga.
La difesa della cucciolata - dalla progenie deriva la nuova forza. Tutti i membri del branco collaborano per il sostentamento della femmina Alfa - mamma dei cuccioli - e dei suoi piccoli.

Il branco - Animali rispettosi della legge e delle autorità.
L’intera vita di un lupo è motivata da un altissimo senso altruistico, tipico di animale perfettamente socializzato.
Quest’individuo ha livelli di integrazioni così completi da indurre comportamenti rischiosi per il singolo quando il branco è in pericolo. Il lupo sa che il gruppo è la sua fonte vitale.

L’ordine e la disciplina.
La legge a cui il lupo si sottomette
e che si impegna di rispettare, è durissima…
come la lotta per la sopravvivenza.

La gerarchia fra i membri del clan è molto rigida; esiste una graduatoria maschile e una femminile, e ancora una fra i gregari. Dopo i lupi Alfa, maschio e femmina, è il lupo Beta. Gli altri sono subordinati.
La leadership di Alfa è difficilmente messa in discussione e, con il passare del tempo, si fortifica sempre più. Molti cuccioli crescono sotto il suo patriarcato e con il crescere, aumenta l’affetto e il rispetto per lui.
Durante il periodo riproduttivo, la tensione aumenta; la maggior parte dei conflitti, viene risolta con lotte ritualizzate oppure con l’accanimento di alcuni individui contro uno dei contendenti, che in tal caso si sottomette immediatamente riportando il minimo dei danni. Quando il leader muore o decade per vecchiaia, si crea una pericolosa instabilità. Il lupo Beta è il nuovo capo per diritto, ma i legami con gli altri membri possono non essere così saldi da permettergli l’ascesa al trono, così non riuscendo a mantenere un’unione stabile, può decidere di staccarsi da essi o parte di essi e formare con i seguaci un nuovo branco.

Come riconoscere il livello gerarchico?
Il leader è l’espressione della dominanza. È l’unico in grado di prendere decisioni importanti come: la direzione di caccia. È la protezione del branco e del territorio. È la volontà e la capacità di farlo. È la coscienza di agire tenendo a mente la possibilità di poter essere messo in discussione.
È particolarmente aggressivo verso gli estranei, ma anche il primo ad invitare amichevolmente alla distensione gli altri membri del branco nei periodi difficili (inverno). Insieme alla fem. Alfa, in linea di massima, forma l’unica coppia in grado di procreare.
La fem. Alfa è più determinata e aggressiva del suo compagno. Durante i giorni dell’accoppiamento allontana le altre femmine dal branco. È possibile che conceda al maschio Beta di essere il padre dei suoi cuccioli. Può accadere che la responsabilità del governare affievolisca le capacità sessuali del maschio Alfa, a quel punto è concesso il subentro del maschio Beta.
Il maschio Beta, forte e dominante anch’egli, è meno amichevole nei confronti dei bassi ranghi, in quanto occupando un posto molto ambito (futuro leader), viene continuamente minacciato.
Alcuni gregari vivono una situazione conflittuale, in continuo mutamento, alla ricerca di un primo posto. Capita così che si allontanano per unirsi ad altri solitari, magari femmine, e danno corpo al loro branco.
I più giovani invece, ancora acerbi, rimangono volentieri. Offrendosi come balie, sono molto ben tollerati. Nelle zuffe si alleano mostrando una spiccata aggressività, e spesso acquistano livelli.
I cuccioli sono ben voluti da tutti, rappresentano la forza emergente; hanno verso tutto il branco un atteggiamento sottomesso, e questo inibisce chiunque.

La scissione di un branco può avvenire per motivi di:
- sovraffollamento - più di 10 elementi in un territorio scarso di selvaggina;
- nel periodo degli amori - non potendo soddisfare il proprio istinto, i giovani lupi decidono di staccarsi per andare alla ricerca di una compagna e dar vita, a loro volta, ad un nuovo nucleo familiare. I legami affettivi che hanno stretto con il vecchio branco, possono però rimanere forti. Incontrandosi nuovamente, può accadere che le due famiglie si riuniscano in un grande branco o comunque vivano a stretto contatto nel rispetto gli uni degli altri;
- per l'allontanamento di un elemento particolare che potrebbe creare disarmonia nell'equilibrio.

La struttura sociale richiede un grado di interazione elevatissimo: la collaborazione nella caccia (scelta la preda più debole - vecchia, malata, ferita – la isolano e la accerchiano, in due la immobilizzano dalla coda e dal collo – spesso rompono la colonna, recidono la giugulare e l’agonia della preda termina – e gli altri la finiscono); il rigurgitare il cibo una volta rientrati al campo base (per la fem. Alfa quando ancora è in fase di allattamento, per i cuccioli in età di svezzamento); l’aggressività verso gli esterni e verso chi non si confà alle regole (aggressione che può degenerare nell’uccisione dell’aggredito, solo nel caso in cui quest’ultimo non sceglie la fuga); la scalata al vertice da parte di chi si sente in grado di affrontare la prova (ciò accade se viene a mancare uno dei leader, per evitare che il branco possa finire nel caos) e la fiducia che alcuni compagni ripongono in chi osa, fino a seguirlo nella scissione se serve, dal gruppo; il mettere in discussione il diretto superiore per arrivare ad avere un posto di maggior riguardo, il che significa cibo di miglior qualità e più considerazione (saranno così solo i più forti ad occupare posti di vitale importanza); il comportamento altruistico di collaborazione… tutto ciò fa del lupo un esempio di armonia ed equilibrio.

L’ordine sociale è affidato esclusivamente alla trasmissione di messaggi.

Tali interazioni sono consentite da un sistema di comunicazione complesso e allo stesso tempo semplice e naturale. L’ordine sociale è affidato esclusivamente alla trasmissione di messaggi. L’ugual messaggio, a seconda della posizione gerarchica, richiede una diversa forza di trasmissione. Quel che il leader comunica con un cenno, da un subalterno deve essere trasmesso con forza ed insistenza.
In un solo atteggiamento, in un solo vocalizzo, possono essere racchiuse: azioni, intenzioni, dialoghi. Per fare un paragone con una specie animale più complessa, oserei dire che, quel che il lupo manifesta in un’espressione, all’essere umano non basterebbero dieci frasi per riuscire a presentarne il concetto di base. È come se il lupo, per comunicare con i suoi simili, usasse solo delle parole chiave, parole che possono essere chiaramente mimate o pronunciate, parole scritte su semplici cartelli, cartelli di cui ne è l’espressione concreta. Quante parole, frasi e cartelli occorrono all’uomo, per parlare con gli altri uomini?

La grammatica lupina, non è altro che l’insieme di segnali olfattivi, visivi, uditivi e tattili, combinati in modo e maniera tale, da poter esprimere un’intenzione, un’emozione, una richiesta o un avvertimento… è una combinazione di notizie che rende operante il funzionamento di un codice antico.
I segnali, nella loro globalità, o singolarmente presi, permettono al soggetto che si attiva, o ai soggetti che si attivano, di captare: una situazione di pericolo o l’avvicinarsi di un amico, un individuo ferito, una preda, un invasore… un territorio ostile, un territorio di caccia, il proprio territorio… una manifestazione di: soddisfazione o insoddisfazione, eccitazione o nervosismo, contentezza o paura, dominanza o sottomissione… un richiamo: a riunirsi, a giocare, a prepararsi per la caccia o a difendere il territorio… una richiesta: d’aiuto, d’attenzione, una sfida… una disponibilità ad occuparsi di qualcuno: protezione, nutrimento, cure parentali… in poche parole, tutto quello di cui un individuo abbisogna per sopravvivere.
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Segnali olfattivi - l’olfatto è estremamente sviluppato e di vitale importanza: per stanare la preda, per conoscere un simile, per riconoscere un membro del branco, per segnare il territorio, per evitare invasioni, per camuffarsi…
Segnali visivi - per imporsi; per sottomettersi; per evitare uno scontro; per esprimere stati d’animo…
Segnali uditivi - per manifestare soddisfazione, insoddisfazione, eccitazione, contentezza, paura, dominanza, nervosismo; per riunire il branco, richiamare l’attenzione, chiedere aiuto, invitare a giocare…
Segnali meccanici o tattili - leccamenti per pulire le ferite, per chiedere cibo, per mostrarsi inferiore, per conoscersi; toccate per giocare, per sfidarsi, per dominanza, per richiesta, per insicurezza...
Segnali amichevoli - insieme di movimenti rilassati per esprimere benevolenza.
La reale evoluzione si ha quando è possibile trasmettere alle generazioni successive, quanto il singolo individuo è riuscito ad apprendere.

Apprendimento = mutamento individuale temporaneo o definitivo di un modulo comportamentale innato dovuto alle esperienze fatte a contatto con l’ambiente”.

I messaggi vengono formulati, in una lingua semplice si, ma forte ed efficiente.

La natura sociale del lupo, questa sua evoluzione per la vita di branco, con le necessarie qualità “sociali” (la capacità di comunicare, di vivere fianco a fianco, di sopire la propria aggressività impulsiva, di collaborare per l’allevamento dei cuccioli, di cooperare nella caccia), ha consentito lo sviluppo del processo evolutivo da lupo a cane.

 

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