Il Cane Lupo di Saarloos scritto da Barbara Tullio a settembre del 2006 (e aggionato con gli arrivi degli altri membri del Branco di Saarloos)

"Leendert Saarloos" (16/11/1884 - 13/01/1969), professione cuoco, etologo per passione.
Lavorava per una compagnia di navigazione; amante della natura, ad ogni attracco della nave ove prestava servizio, e per tutto il tempo che gli era concesso in libera uscita, soleva andare in esplorazione dei territori naturali della località, per conoscerne la fauna selvatica.
Ossessionato in maniera eccitante dall’idea di riuscire a creare una razza canina che più di ogni altra risultasse l’esatto connubio fra Cane e Lupo, nei primi anni del 1920, si dedicò allo studio della genetica. Lasciò così il mare per immergersi nella sua vera passione. Desiderava fortemente riuscire a regredire la decadenza strutturale del Cane, deficitaria rispetto agli avi, per tornare il più possibile al primo stadio di selezione. Desiderava fortificarne il fisico, rendendolo più resistente alle malattie e allo stress, rimettendo in lui, i sensi del Lupo e la sua vigoria.
Più di ogni altra razza, egli amava il Pastore Tedesco e, l’idea che la selezione lo stesse indebolendo nel fisico, mise in moto fra le sue aspirazioni, quella di renderlo un Cane più robusto e ancor più duttile per l’addestramento.

Per il suo lavoro scelse 3 pastori tedeschi. Il capo stipite Gerard van Fransenum (V. Stubersheim x Irmhuld Wotan), Pastore Tedesco di origine prussiana, le cui linee di sangue (Gerard's Axel) erano rinomate per le grandi doti addestrative sperimentate nella prima guerra mondiale, erano difatti cani al servizio dell'esercito.
Il 15 settembre 1934 Saarloos registrò ufficialmente il suo allevamento Van de Kilstroom al Kennel Club dei Paesi Bassi.
Nel suo allevamento erano presenti due Pastori Tedeschi Asta Van de Kilstroom e Axel Van de Kilstroom dai quali nel 1935 nacque una cucciolata, tra i cuccioli venne scelta Assia Van de Kilstroom che entrò a far parte insieme a Gerard della selezione del Cane Lupo di Saarloos.
La capostipite lupina venne rappresentata da Fleur una Lupa Europea discendente dal ramo dei Lupi Siberiani, acquistata allo Zoo di Blijdorp a Rotterdam. Sembra però che questa Lupa, sia stata colpita, ancora cucciola, da una malattia che la portò alla morte.
Non intimorito dall’evento che avrebbe dovuto far vacillare le sue convinzioni che il Selvatico è più resistente alle malattie, comprò una seconda Lupa, sempre allo Zoo di Rotterdam e chiamò anche lei ‘Fleur’ – nota curiosa: tutte le sue Lupe, acquistate per rigenerare il sangue lupino durante gli accoppiamenti per la selezione della nuova razza, le chiamò Fleur.

Nel 1937, finalmente dalla coppia Gerard - Fleur nacque la prima generazione: tre cuccioli , i quali però morirono poco dopo (un mese circa) di peste, probabilmente portata da un visitatore. Ancora una volta senza perdere il coraggio Leendert Saarloos, l’anno successivo, fece riaccoppiare il suo Pastore e la sua Lupa, e vennero alla luce due femmine grigie – Pittah e Fleurie – e un maschio – Barrè. Anche questi tre cuccioli si ammalarono e solo le femmine sopravvissero. L’importanza di avere un maschio dall’unione del sangue Lupa-Pastore era oltremodo necessaria, e nella primavera del 1938, Gerard e Fleur figliarono nuovamente: sei femmine e un maschio fu il risultato della monta. In ricordo del piccolo Barrè, il maschio venne così chiamato. Barrè rimase nell’allevamento, le sorelline furono affidate.

Nota curiosa: tutti i soggetti affidati, sono rimasti di proprietà di L. Saarloos. I maschi sono stati affidati castrati. In questo modo potevano essere tenute sotto controllo le nascite ed essere evitati incroci di sangue non voluti.

Nello stesso anno furono accoppiati anche i due Pastori Tedeschi Gerard Van Fransenum e Assia Van de Kilstroom, da questa cucciolata rimasero in allevamento un maschio e una femmina Max e Dela Van de Kilstroom.

La nuova generazione ebbe inizio dalla cucciolata di Gerard con la figlia Fleurie (anno 1939). Ciò portò ad avere nelle linee, il 75% di Pastore su il 25% di Lupo. Tale scelta fu effettuata per eliminare l’innata riservatezza del Lupo. Nacquero sette cuccioli. Di questi sette ne tenne per sé due – Largo e Kaja.
Kaja è la prima marrone della storia della razza, il che zittisce le dicerie intorno alla quale, successivamente, furono inseriti Huskys negli accoppiamenti.
Nel 1940, Saarloos fece unire Largo con la sorella Dela (figlia di Gerard e Assia – Assia è figlia di Axel e Asta – nota curiosa: di Assia e dei suoi genitori non si sa molto, risulta addirittura dal database mondiale del Cane Lupo di Saarloos, che Assia sia nata nel 1935, e quindi devono esserci stati necessariamente altri accoppiamenti di Pastore-Lupa, precedenti a quello reso noto come primo del 1937. Probabilmente se non sono stati menzionati in maniera riguardevole, forse non tutti i nascituri riportavano caratteristiche similari, e quindi solo i soggetti che più si avvicinavano all’ideale immaginato, sono stati poi presi in considerazione).
Da Largo e Dela nacquero tredici piccoli, dei quali sette rimasero, fra questi: Tarzan. Lo stesso anno anche Barrè e Fleurie ebbero otto cuccioli. Due entrarono nel gruppo di riproduzione, un maschio e una femmina. La femmina, secondo le osservazioni di Saarloos, risultò più idonea del maschio che più in là, consegnò allo Zoo di Rhenen.
Nel 1941, è la cucciolata di Phitta con il fratellastro Max (figlio di Gerard e Assia) a renderlo estremamente orgoglioso. È forse la prima volta che tutti i nati, rispecchiano le peculiarità volute dall’allevatore, la timidezza non era manifesta mentre apparivano le doti del capo-stipite Gerard. Questi soggetti furono tutti arruolati per il servizio d’ordine della polizia. E nella stessa primavera anche Fleurie e Max ebbero i piccoli.
Saarloos cominciò a credere molto nella sua selezione. Le impressioni che riceveva dall’esterno erano gratificanti. Le richieste per i suoi CaniLupi aumentavano.
Ufficializzò finalmente il nome della sua nuova razza ‘European Wolfdog’ e del suo allevamento ‘Van de Kilstroom’.

Il riconoscimento dal Kennel club Olandese giunse nel 1942 e a livello nazionale non arrivò che nel 1975, quando il nome fu cambiato in Saarloos Wolfhound in memoria del suo fondatore morto nel 1969. In molti pensano che la tardata ammissione al libro genealogico delle razze, sia dovuta ad alcune ostilità politiche, non ultima forse quella della SW.

Negli anni intercorsi fra 1941 e il 1969, l’allevamento dei CaniLupi di Saarloos subì alti e bassi. La seconda guerra mondiale fu parte in causa del declino e nel 1950, un virus lo indebolì ulteriormente.
Vani furono i consigli degli amici di vaccinare gli Animali. Saarloos era convinto che non si trattava di un’epidemia da virus. Nel 1955 fortificò la progenie inserendo altro sangue lupino, con ‘FleurII’ scegliendo come maschio per il primo accoppiamento ‘Barnun Van de Kilstroom’ (figlio di Zanzibar Van de Kilstroom – Almadin x Circe – e Petronella Van de Kilstroom – Tarzan x Dewata – unione del sangue di Largo, Fleurie, Max e Phitta).
E nel 1963 con FleurIII scegliendo come primo maschio per l’accoppiamento il suo preferito ‘Yro Van de Kilstroom’ (figlio di Damascus Van de Kilstroom – Tarzan x Dewata – e Odile Van de Kilstroom – Astor x Olivia /unione del sangue di Tarzan, Dewata, Circe, Zanzibar).
Questo però, riportò nell’allevamento, quella diffidenza che tanto, Saarloos, fece per eliminare. Da non intendere l'intento con l'assolutismo della deiezione, perchè di fatto, egli voleva selezionare un Cane che non mostrasse riguardo per tutto ciò che era al di fuori della sua sfera e di quella del suo Branco, che lo tenesse in considerazione si, ma con la dovuta diffidenza che lo avrebbe indotto a valutare prima di prendere delle decisioni. Io direi che la definizione più giusta per il grado di diffidenza che avrebbe voluto è: saggezza!

La sua delusione più grande fu quella di non essere riuscito a creare un nuovo Cane da lavoro, superiore, rispetto alle razze già esistenti, nella robustezza fisica e nell’intelligenza.

Fortunatamente i meravigliosi esemplari non perirono con lui, grazie alla figlia Marijka e al supporto dell’Associazione Olandese.

Il primo impiego del Cane Lupo di Saarloos lo troviamo nella guida per ciechi, la sua natura diffidente, lo porta ad essere circospetto, quindi l’idea di un cane cauto nelle situazioni nuove o possibilmente rischiose ha portato a credere di poterlo impegnare in maniera positiva. Di certo nell’era moderna questo non potrebbe più essere (e di fatto non lo è), vista la caotica vita del contemporaneo.

La seconda mansione accordatagli fu il soccorso, la Protezione Civile Olandese lo addestrò per tale opera.

Nota curiosa – Yro, addestrato personalmente da Leendert Saarloos, alla fine degli anni sessanta passò il test per il salvataggio.

La capacità di apprendimento del Cane Lupo di Saarloos è sorprendente, oltremisura, e non parlo solo della sua intelligenza, ma anche della velocità con cui apprende. Di certo questo non sopisce la sua innata diffidenza lupina, tale caratteristica infatti è il suo personale gioiello che lo distingue nel mondo. Di tale prerogativa, l’Associazione Olandese, che lo protegge dalle ibridazioni delle persone che tanto vorrebbero farne un’ottima occasione di alto commercio, ne ha fatto una dote fondamentale per il riconoscimento della razza.

La serietà delle persone innamorate del Cane Lupo di Saarloos è facilmente riscontrabile negli allevatori che lottano per essa. Non affidando a chicchessia le loro creature, confermano l’amore che nutrono per esse.

Non ringrazierò mai abbastanza la signora Alexandra Windl per avermi dato la possibilità di conoscere così da vicino e con continua crescita, questo stupendo Animale.

Il primo Cane Lupo di Saarloos e stato importato in italia dal Sig Rinauro Giancarlo nel 1998 e si chiamava Oural du Plateau Ardennaise.

Il Cane Lupo di Saarloos dentro al mio cuore.

Cane Lupo nel nome, Lupo nell’aspetto e nell’anima.
Lupo fuori e dentro. Regale e schivo, affettuoso e diffidente. Agile e veloce. Placido, tranquillo, infantile e rispettoso. Predatore potente. Sicuro nelle faccende del Selvatico, determinato nelle sue azioni.
Del Cane riporta solo la prospettiva, molto pratica e conveniente, di un Animale Addomesticato.

La prima volta che incontri un Saarloos, hai l’impressione di essere entrato in un film. Sei lì, davanti ad un piccolo Lupo che sta studiando ogni tuo movimento. Ti guarda a distanza, annusa l’aria per scoprire quell’odore nuovo di cosa sa. La coda non è alta e non è in mezzo alle gambe, a seconda del fatto che sia solo o in compagnia di un altro membro del suo branco, questa viene portata in modo del tutto particolare. Le orecchie si muovono in continuazione, sono due piccoli radar che captano ogni suono fra voi e alle vostre spalle. Dopo avervi conosciuto da distanza di sicurezza, se il vostro odore gli ispira fiducia, che è la prima cosa a dover conquistare di Lui, la sua curiosità lo porterà a tentare un avvicinamento.
In tutto questo voi siete lì, che non sapete cosa fare, ammaliati da un simile atteggiamento, visto solo nei documentari.
I movimenti sono lenti, studiano, uno scatto può accrescere la diffidenza, da non confondere con la paura, il Saarloos non è un Animale pauroso, i suoi atteggiamenti sono di non fiducia nell’essere umano, atteggiamenti tramandati dal sangue del Lupo, di accertamento sulle cose non conosciute, di apprendimento su esperienze dirette.

Se hai studiato i Lupi, se sei riuscito a captare i mille segnali descrittivi, e sei riuscito a leggerli nei tuoi compagni Cani, hai qualche possibilità di avvicinare un Saarloos.

Conquistare un Cane Lupo di Saarloos è una vera ‘conquista’. Non si concederà a te fino a che non si sentirà al sicuro. Se vuoi essere accettato nel suo branco devi essere talmente equilibrato, talmente forte nel tuo Animo Selvatico, affinché Lui possa vedere in te un Lupo, non un Uomo.
Se vuoi che Egli faccia parte del tuo branco, devi comportarti come Mamma Lupo e Papà Lupo. Nel branco naturale non ci sono compromessi, c’è sincerità; non ci sono costrizioni, c’è rispetto; non ci sono nevrastenie, c’è equilibrio.
Nel branco naturale non ci sono padroni e proprietari, ci sono mamma, papà, fratelli e sorelle.

Il Saarloos adora dormirti accanto, consumare con te il cibo, con te correre a perdifiato e giocare i ‘giochi di predazione’ e, a seconda del ruolo che investe, ti riporta le ‘prede’ o te le mostra vittorioso; un Saarloos, fiuta la tua traccia e ti riempie di baci come i cuccioli; un Saarloos, ti chiede cibo dalla bocca, per te danza e per te lotta; non convincerai mai un Saarloos a lavorare con te se non troverà una giusta motivazione in quello che gli stai chiedendo; un Saarloos, non camminerà al tuo fianco per eseguire uno stupido esercizio di obbedienza, no, Egli ti camminerà accanto per unirsi al tuo cammino e, a seconda del suo ruolo nel branco, sceglierà di farlo alla tua destra o alla tua sinistra o leggermente arretrato.

Non è un Cane da lavoro, non è un Cane da città, non è un Cane da compagnia, spero che non sia mai un Cane di moda… è un Animale che deve vivere nel branco, non può vivere isolato, deve dividere la casa con i suoi occupanti, non deve essere lasciato solo in giardino;è capace di saltare con un balzo dalla posizione di fermo, due metri di altezza; se non si sente parte del branco può decidere di andarsene senza pensarci due volte, per andare a cercare un branco suo… è un Cane Lupo di Saarloos, un Lupo a portata di mano


Allevamento

Parlando di allevamento in generale, quel che un allevatore d.o.c. cerca di selezionare nella propria razza, è l’omogeneità. Gli standard di razza permettono una piccola elasticità di modello, ma la scelta prevale sempre sulla media delle caratteristiche richieste: né alto né basso, né grosso né piccolo, né tonto né cattivo, attivo all’occorrenza placido in assenza di stimoli… l’allevatore cerca di fornire al mercato cucciolate omogenee nel carattere e logicamente nel fisico, in modo da poter garantire un prodotto conosciuto nel più piccolo dettaglio. Un cucciolo uguale all’altro senza sorprese di folgorazioni improvvise.
Nel Saarloos ciò di cui si tiene più conto è l’impronta lupina: Animali docili come solo il Lupo sa essere, equilibrati nel rispetto del Branco, socievoli nella comunicazione familiare, diffidenti con la civiltà, resistenti alle malattie.

In una cucciolata naturale esiste un branco completo.

Nel naturale, la non possibilità di commettere sbagli, pena la vita, detta questa semplice regola. Non possono esistere doppioni e doppioni di soggetti dominanti o gregari nell’ambito di un unico territorio. Il branco deve avere la coppia Alfa, e il soggetto Omega, completato dai soggetti che collegano Alfa e Omega. Gli uni senza gli altri non avrebbero ragione sulla sopravvivenza. Capi, balie, cacciatori, giullari e sentinelle sono il branco.
Le loro diversità sono presenti nella mente e nel fisico, un tallonatore, ad esempio, sarà agile e veloce, longilineo e scattante, al contrario di Beta che potrebbe essere il grosso elemento del branco. Beta ha il compito di mantenere l’equilibrio di Alfa, di proteggere Alfa e a volte anche di occuparsi dei suoi cuccioli. Nel fisico mostrerà tutta la sua potenza.
Pensiamo ora se nella cucciolata che nascerà, ci fosse l’omogeneità voluta dagli allevatori… cosa accadrà nel branco quando i nascituri arriveranno al quinto stadio di crescita?

Ho guardato attentamente le piante:
le foglie non sono mai una identica all’altra,
anche se sono sullo stesso ramo.
In tutta la terra non c’è una foglia
Perfettamente uguale a un’altra.
Il Grande Spirito ha deciso così.
Per ogni Creatura Egli ha tracciato a grandi linee un sentiero:
Egli insegna la direzione e lo scopo,
ma lascia ognuna libera di trovarsi la sua strada.
Egli vuole che ognuna agisca in modo autonomo,
secondo il proprio istinto e obbedendo alla sua forza interiore.
Se il Grande Spirito vuole che le piante, gli animali,
i piccoli topi e gli insetti vivano in modo diverso,
quale orrore deve provare davanti a degli uomini
che fanno tutti le stesse cose.
Uomini che si svegliano tutti alla stessa ora,
che indossano vestiti comprati nello stesso supermercato,
che prendono la stessa metropolitana,
che arrivano nello stesso ufficio e fanno lo stesso lavora,
che fissano lo stesso orologio e
(la cosa peggiore)
hanno gli stessi pensieri.

Corvo Zoppo (Sioux) tratto da” L’anima degli Indiani” di Marcus Parisini

L’Olanda, patria del Cane Lupo di Saarloos, e soprattutto la Germania, si stanno battendo affinché questa razza possa continuare a rispecchiare i canoni prescelti, ed è per questo motivo, che stanno tentando di controllare ogni accoppiamento. La richiesta di monta deve pervenire all’organo centrale, deve passare un esame e solo dopo l’approvazione del consiglio potrà essere effettuata.
Non tutta l’Europa però si adegua a queste regole. Capita infatti di incontrare esemplari di Saarloos, lupini nell’aspetto e nei colori, ma oltremodo simili al Pastore Tedesco nel carattere. Cani che probabilmente possono adattarsi meglio alla vita in città, ma che non preservano le caratteristiche dello standard. Come pure è possibile, incontrare soggetti portatori di malattie ereditarie o malati loro stessi, fra i riproduttori di alcuni allevamenti.

L'Amore verso una razza viene dimostrato attraverso i sacrifici che si fanno nel suo nome; vittorie e sconfitte coronano il sogno di una vita; nessun Animale deve essere vittima della speculazione dell'uomo.

I nostri Lupi, sono uno differente dall’altro, nel fisico e nella mente.

Arowen, robusta, ossatura grossa, muscolatura sviluppata e potente, veloce nello scatto, meno resistente nella corsa a lungo metraggio, determinata nel morso e negli atteggiamenti. Autorevole e amorevole al contempo è capace di avere il rispetto del branco con un solo sguardo.

Eowyn, longilinea, leggera, nevrile, velocissima, scattante, si tuffa in avanscoperta, sempre pronta ad esporsi per coprire la sorella. Balia affettuosa, giullare all’occorrenza, sa farsi da parte nelle decisioni di Arowen, sa uscire dalle situazione esibendo atteggiamenti infantili e sottomessivi.

Faal, asciutto, scuro nel colore del pelo. Rapido e scaltro nei giochi predatori; potente e ferma la sua presa. Sentinella in casa, quando io non sono con loro, si sdraia sul davanzale della finestra per controllare la situazione. Serio, diffidente con l’uomo, al suo arrivo ha trovato nelle Saarloos la soluzione ai problemi di solitudine. Con il loro aiuto è cresciuto equilibrato nei rapporti gerarchici.

Faal, Arowen ed Eowyn formano uno stupendo nucleo familiare.
Entrambi nel momento dell’arrivo di un estraneo preferiscono rimanere all’interno di casa. Si affiancano uno all’altro, mimetizzati fra i colori del bel manto.

A marzo 2012, un arrivo che ha coronato il mio sogno: RisingSun e RedLupo Wakanda Tachunga, sono a casa. Ora, con i due Lupetti rossi, posso dire senza dubbi, il nostro branco è un vero Branco. Ancora una volta mi trovo a ringraziare Alexandra Windl per la fiducia dimostrata, scegliendo di rispondere ''si'' a questo mio desiderio.


RedLupo, the Real, forte e robusto, ossatura grossa, muscoloso e potente, sa stare al suo posto ed emergere al momento giusto. Perlopiù silenzioso quando si attiva in faccende da’’grandi’’, ma oltremodo fanciullesco e docilmente infantile quando si relaziona con Faal. Molto determinato nei giochi di predazione e nella cattura, molto possessivo con l’oggetto catturato: con una potente sgrullata, vince su tutti gli altri e si apparta.
Guarda l’estraneo, non lo teme ma, non conoscendolo preferisce assumere l’atteggiamento di Arowen piuttosto che quello di Eowyn, è ancora un cucciolone (13 mesi appena), se non fosse per l’allarme dato dalla sorellina (Ekra), rimarrebbe impassibile a studiare, ma lei lo mette un po’ sul chi va là!

RisingSun, the Ekra, un rubino allo stato grezzo. Rossa nei modi e nei pensieri, piccola e determinata, dolcissima e altrettanto pestifera. Sa prenderti per la mano mostrandosi con gli occhioni di un cucciolo, e un attimo dopo ti sgrulla le maniche dei maglioni come se si trovasse a dover affrontare una vera preda. Le sue inibizioni non sono ancora molto radicate, i suoi atteggiamenti sdolcinati sanno penetrarti nel più profondo del cuore e al quel punto ‘’sei fatta!’’ sei preda del suo potere ammaliatore.
Nel Clan è la sentinella, il trillo d’allarme che vorrebbe osare più di quanto la sua forza le permette, e allora aggira l’ostacolo, intimidendolo con un fare un po’ bisbetico e una volta acquietata, come tutti i cuccioli, si fa comprare con un bocconcino prelibato!

Il Clan, dal loro arrivo è completo: abbiamo la femmina leader Arowen, il suo futuro compagno Real, la Balia Eowyn e il suo alterego Faal, e infine il campanellino, che la Natura ha mantenuto piccina ma il suo ardimento è grande come quello di una vera Lupa, Ekra.

 

Spero che il Cane Lupo di Saarloos non diventi mai il capriccio di uomini inesperti e sempliciotti, che non diventi mai la cornucopia di allevatori senza scrupoli, che rimanga una razza protetta e controllata (come è nei Paesi fuori dei confini Italiani), che l’avidità e la superficialità di molti Italiani, allevatori e semplici privati, non ne faccia scempio come è stato per il Cane Lupo Cecoslovacco.

 

Difetti genetici