Versatilità

Caratteristica del Cane da Pastore Tedesco è la versatilità, ossia quella qualità che facilita l’individuo a svolgere più compiti, ad interessarsi a più argomenti, ad applicarsi con maggior elasticità ad ‘’n’’ situazioni/stimolazioni. Da non confondere la versatilità con il temperamento: specifica di una nota caratteriale che non implica necessariamente ‘’l’essere versatile’’. E da non intendere l’essere versatile come volubile o mutevole: nel senso di leggerezza di intento o superficiale

Parola originaria dal latino: versatilis – movibile, mobile; derivata dal verbo versare – voltare, girare.

Parlando di un Cane versatile, quello che intendiamo è proprio la capacità di gestire/affrontare/sostenere più situazioni e impegni/compiti con il medesimo peso; come anche: la capacità di voltare pagina e cambiare abito senza risentire del cambiamento.

Konrad Lorenz, con le sue indicazioni sulla Teoria Neotenica, ci ha lasciato grandi spunti di riflessione sui perché di tanti atteggiamenti comuni e non, nelle varie tipologie/razze di Cani. Chi più chi meno, è disponibile allo svolgimento di diverse attività, è favorito al sostentamento di più compiti. Il Cane da Pastore Tedesco è, fra i conspecifici, uno fra i più dotati (parlando di questa particolarità). Come sempre però, esistono delle differenze fra Individuo e Individuo, e perciò, anche se questi individui appartengono entrambi alla razza menzionata, non è detto che il loro essere versatile, sia di ugual livello.
L’essere versatile implica il coordinamento di/fra altre qualità che devono essere presenti nell’Individuo. L’insieme di queste qualità permette lui di districarsi fra i vari incarichi che riceve; detti incarichi possono anche essere uno l’opposto dell’altro.
Praticamente, in un Cane da Pastore Tedesco, è possibile trovare l’unione di un ‘’Branco di Individui’’ che, come Natura vuole, posseggono ognuno una propria particolarità utile al benessere globale del Branco.
Nel mondo della cinofilia, è possibile trovare un esempio lampante di quanto appena specificato, nelle singole razze (specificità soggettive riconosciute/appartenenti a Individui del primo livello in un crescendo e differenziazione mano a mano che si procede verso quelli dell’ultimo) e nelle cucciolate dei Cani Lupo (ricordo che stiamo parlando delle specializzazioni individuali) in quanto in loro è più marcata che non nelle altre razze, la differenza fra gli Uno (Teoria del Branco); logica deduzione dovuta alla presenza meno lontana dell’Avo Lupo.

Nell’ambito dell’evoluzione la versatilità è un elemento fondamentale che, contrastata dalla tradizione, permette uno sviluppo in equilibrio della necessaria crescita/mutazione/sviluppo.

Essere versatili implica una grande capacità di adattamento, il che ci parla della altrettanto grande dote riconosciuta nella duttilità, del quale deve essere provvisto l’Individuo, che però, per riuscire nell’impresa, deve anche essere in grado di mantenere la giusta concentrazione nel compito che sta svolgendo, e nei compiti che svolgerà successivamente. Questa funzione gli permetterà di ampliare le proprie conoscenze in maniera positivamente accrescitiva solo se l’ultimo dato accennato sarà presente, altrimenti tutto il suo ‘’operare’’ non sarà che un fuoco di paglia.
Se l’Individuo non riesce a rimanere concentrato, dobbiamo essere in grado di capire se ‘’la cosa’’ dipende da lui o da chi l’ha ‘’istruito’’. Infatti, la maggior parte delle volte, la causa non è da ricercare nel Soggetto, ma nel modo in cui si è interagito con lui. Spesso invece di ‘’dialogare’’ con un Cane e di lavorare nell’impegno di una crescita a lui idonea, si condizionano le sue espressioni creando un ‘’burattino’’ che, al momento di ‘’cambiare’’ o al momento di ‘’inventare’’, sembra un computer in avaria mnemonica.

Da tenere ben presente, nel momento in cui si interagisce con un Cane (in generale) e con la sua versatilità, (nel particolare), se in lui si cela un adulto, un adolescente o un infante (mi esprimo in termini umani per far meglio afferrare il concetto ‘’età’’ e/o ‘’personale caratteristica’’)
Questo ci dà la possibilità di comprendere la grande differenza fra l’essere versatile ed essere in grado di pilotare con coscienza la propria capacità e l’essere versatile e non essere abbastanza ‘’maturo’’ per poter controllare gli impulsi che da essa possono generarsi.

Perciò, riprendendo il tratto del discorso in cui ho accennato alla dote presente nel Cane da Pastore Tedesco, ecco che, anche se nei discorsi è giusto generalizzare per avere un’idea sulla ‘’materia’’, non si può farlo o quantificare la caratteristica fino al punto di dire ‘’è sempre così per tutti’’ perché il ‘’Singolo’’ ci darà sempre modo di osservare una differenza.

 

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