Nella tua vita non hai
mai mostrato un cenno di ribellione, hai saggiato le mani
e le parole della crudeltà senza perdere il decoro
che ti eri imposto di mantenere. Hai chinato il capo alla
mano del bastone con umiltà e con regalità hai
passeggiato sul ponte della speranza. Hai donato rispetto
a chi del tuo rispetto non sapeva cosa farne. Hai ricevuto
sbarre arrugginite, croste di pane e sangue, ma non hai smesso
di amare.
Fuggito a quel martirio,
sei arrivato al cancello rotto dal tempo, ma con lo sguardo
fiero di chi l’onore ce l’ha dentro. Hai donato
serenità ad altri dispersi, hai unito un branco di senza
tetto, hai dato coraggio ai più disperati, hai addolcito
pene amare e sanato ferite insanabili.
E anche adesso che non
hai più la forza che di un respiro, è bello vederti
all’ombra dell’olivo, sonnecchiare al tepore di
questo sole estivo, che filtra leggero tra le foglie, e ammirare
la tua corte, che ti fa da corona cingendosi alla tua figura. |