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giugno 2005, ore 16.30. Abbiamo finito di lavorare presto oggi
così… finalmente a casa. Ci piace il lavoro che
facciamo, ma tornare a casa ci piace molto di più. No,
non siamo dei lavativi, il fatto è che a casa ci sono
i nostri cani che ci aspettano. Riteniamo che non ci sia gioia
più grande del vedere un cane che ti da il benvenuto.
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Nel
rientrare mi accorgo che i cani sono un po’ agitati, cosa
sarà successo?… ah, ho capito!… stanno rifacendo
la strada davanti al terreno. Tutto quel movimento, quell’andirivieni
di macchinari e di gente li ha innervositi. Sinceramente hanno
la mia comprensione. Anche io amo la tranquillità e l’isolamento
della nostra abitazione…
Un attimo dopo ecco arrivare Paolo, e subito il gran vociare
dei cani e relativi sventolii e rotazioni delle code.
“Puoi aspettare un secondo fuori che porto i ragazzi di
là?”
“Non c’è problema.”
Nell’allontanarmi dal cancello vedo Paolo che stranamente,
scende dalla macchina e apre il portellone posteriore. Un pastorello
vecchio e traballino fa capolino.
Sono impazzita di gioia. E rivivo la scena che tutte le volte
mi dà le stesse emozioni: le mie guance diventano rosso
fuoco e gli occhi mi si riempiono di lacrime, tutto quello che
riesco a dire, insieme a un simil urletto acuto e soffocato,
è: “l’hai portato a casa?!”
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Tempo
fa vidi una sua foto, e trasalii. Un lupetto dell’età
di circa nove anni, tenuto insieme da un po’ di pelo.
Bellissimo!
È stato trovato vagabondo a gennaio in condizioni terribili.
I ragazzi del canile hanno fatto miracoli, ma più di
quel che hanno ottenuto non possono.
“Ha bisogno di una casa.”
Non passava giorno che non chiedessi di lui, che non guardassi
le sue foto.
Forse
per esasperazione o forse per il grande amore che verso i
cani e, in generale, verso tutte le creature indifese, divide
con me… Paolo oggi mi ha fatto questa sorpresa.
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Timekeeper è entrato nel piccolo branco
di “Negli occhi del cane”.
:D
<3
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