La socializzazione
Importanza dell’inserimento nella società

La socialità è la tendenza di alcuni Animali, fra cui l’uomo, a vivere in gruppo.

L’essere sociale porta l’Animale sociale a cercare una comunità in cui inserirsi
se già non ne appartiene ad una.

Fondamentale il rispetto fra gli esseri, altrimenti la coesistenza non è più
da considerarsi sociale ma assoggettante

In campo umano da alcuni anni sono nati dei luoghi di incontro dove, Bambini di età variabile dai 6 mesi ai 2 anni, vengono accompagnati dai loro Genitori (o da uno solamente), per passare un po’ di tempo con altri Bambini, coetanei o poco più grandi o poco più piccoli.

All’interno di queste sale è possibile trovare giochi per ogni singola età degli ospiti. Non ci sono insegnanti che dirigono le attività, e ogni Bambino è libero di giocare con qualunque oggetto da cui è attratto. L’importante è che tutti gli oggetti vengano trattati con rispetto e, dopo essere stati usati, vengano rimessi a posto, pronti per essere utilizzati da un altro Bambino.

L’interazione con nuovi oggetti (non di proprietà) unita all’interazione con Bimbi non conosciuti, permette l’inizio della socializzazione (anche in un età ancora un po’ acerba). Ma la cosa più importante che accade in queste sale è che: i o il Genitore sono/è presente/i dall’inizio alla fine della permanenza (nel posto) del Bambino (cosa che non accade nei Nidi - luoghi certamente più che sicuri, dove i Piccoli aspettano il ritorno di Mamma o Papà).

Quando ancora non esistevano i Nidi, e all’asilo si andava non prima dei 4 anni, per la socializzazione i Bambini venivano accompagnati dai Genitori ‘’ai giardinetti’’ sotto casa (generalmente era la Mamma – sto parlando di un tempo in cui le Mamme si occupavano dei Figli e della casa, ed erano i Papà ad andare a lavorare).

Nei giardinetti, la mattina si incontravano Mamme e Bimbi di un’età variabile dai primi mesi di vita ai 4 o 5 ann d'etài, mentre il pomeriggio anche più grandi.

Io faccio parte di quell’epoca!
Giocavamo con giochi che ci portavamo da casa scambiandoceli anche (momentaneamente) con gli altri Bambini; giocavamo con i sassolini della ghiaia, o con i ramoscelli secchi caduti dagli alberi. Imparavamo a riconoscere le piante, i fiori; ci facevano effetto le diversità delle foglie e dei colori; imparavamo a rispettare tutto quello che non ci apparteneva con maggior cura che non ne avessimo per le nostre cose, anche se, per i nostri giochi, dovevamo comunque avere un certo riguardo, perché se li perdevamo, Mamma non ce li ricomprava.
L’interazione fra noi Bambini era discreta, e tutte le Mamme erano sempre attente al modo in cui ci comportavamo e a quello che dicevamo. Senza soffocarci erano lì per assisterci e guidarci. Ci spiegavano alcuni dei giochi che non potevamo fare in casa ma solo all’aria aperta, e poi ci lasciavano l’iniziativa per interpretarli.
I Bimbi piccoli, stavano nelle carrozzine o nei passeggini; poi in braccio e poi sui prati.
Mi ricordo di quando (alcuni di loro) iniziavano a fare i primi passi sorretti dalle Mamme. Li vedevo curiosi di venire fino da noi (più grandicelli), attratti forse dagli oggetti o dalle risate, oppure dai giochi che chiedevano movimenti particolari.
C’era una gran serenità!

Adesso le città sono meno accoglienti. I giardini ''sotto casa'' sono quasi tutti spariti per lasciare il posto ai parcheggi delle auto.

Credo che le ludoteche siano nate per questo motivo. Luoghi tranquilli dove le Mamme possono assistere i loro Bambini e indirizzarli personalmente verso la socialità extra-familiare.

Per quel che riguarda i Cani, a quel tempo non c’erano i parchetti riservati solo a loro e non c’erano ‘’gli asili’’.
Credo che i primi ‘’pascoli’’ (così si chiamavano all’inizio, quando l’umanizzazione del Cane era ancora limitata a poche credenze popolari – gelosia, amore, dispetto), arrivarono una ventina d’anni dopo. Comunque sia, ricordo che i Cani del mio tempo, non avevano problemi, erano ubbidienti, non litigavano fra loro e sapevano stare tranquillamente anche con noi Bambini (Mamma ha continuato a portarmi ‘’ai giardinetti’ anche quando era più grandicella e perciò in un’età dove certe immagini non possono sbiadire, e i ricordi sono tutt’ora ben vivi).

I Cani…di loro non ricordo nessun comportamento strano, esagerato, disperato…
Sarà un caso che all’epoca della mia fanciullezza non c’erano ‘’né Bambini né Cani diversamente sociali’’?!
Anche loro (i Cani), come noi Bambini,venivano educati con la legge del si e del no, avendo perciò delle linee guida; quando la Famiglia usciva, loro rimanevano in casa o in giardino (per chi lo aveva), non distruggevano nulla e quando i familiari tornavano, erano pronti lì ad attenderli con manifestazioni gioiose ma non esagerate. Questo era dovuto al fatto che anche i Cani, erano assistiti in maniera tranquilla e soprattutto non venivano identificati in ‘’personaggi’’ adottati per curare psicosi di persone insoddisfatte di se stesse e della vita.
Perché tanta serenità? Perché le persone erano diverse, avevano diversi ideali da quelli moderni e davano importanza a cose meno materiali.
Un piccolo esempio per spiegare una sottigliezza della crescita dei Bambini: almeno un Genitore era sempre presente, e se il Genitore per una ragione ‘’x’’ doveva delegare qualcuno per assistere il Figlio, si rivolgeva ai Nonni o agli Zii, difficilmente si chiamavano persone esterne (non lo sto dicendo perché diffido delle babysitter, ma solo per marcare una situazione assistenziale estremamente familiare). I Cani vivevano quell’armonia familiare. Tutte le linee guida (per Bimbi e Cani) erano date dalla Famiglia, Famiglia per la quale (Bimbi e Cani),avevano un rispetto assoluto! E non sto parlando di paura!!!!

Da qualche anno, il piccolo grande mondo dei Cani ha subito un tracollo per colpa di noi umani che, vittime dei nostri disagi psicologici (la nostra linea educativa non è più quella di una volta), non sappiamo o non vogliamo prenderci alcuna responsabilità.
Dimenticando il bene istruttivo ricevuto dai nostri Genitori (e spesso, rinnegandolo – probabilmente per ‘’comodità’’), abbiamo dimenticato di conseguenza quali siano i giusti canoni da fornire a chi dipende da noi, per dar lui o loro (se più di un individuo) l’equilibrio necessario per la sua/loro crescita.
Ritengo questo fatto, una mancanza di rispetto globale verso l’Essere sociale che cresce senza certezze e senza meta.

Riflessione sulla socializzazione:
Bambini - La ludoteca, un centro di ritrovo per Mamme e Bambini, dove Mamme e Bambini interagiscono/collaborano fra loro e con altri Bambini.
Cani - Gli asili, le classi di socializzazione, i parchetti, ecc. ecc., siti/aree e promozioni dove la collaborazione non è specifica fra umani familiari e Cani, bensì fra Cani e Cani.
Non dico che gli asili e le classi di gruppo siano del tutto sbagliate, ma mancano totalmente di un punto fondamentale.
Mi spiego – un conto è partecipare ed essere presenti e attivi nelle attività e nelle conoscenze sociali, e un conto è derogare ‘’la responsabilità di esserci’’.
La presenza fisica non basta, serve l’interazione.


Quando il Cucciolo lascia la sua vera Famiglia, all’età di 60 gg. circa, entra in un mondo completamente diverso e per questo è indispensabile un periodo di affiatamento con i nuovi familiari prima di ‘’essere buttato nella mischia della società umana’’.
Avvenuto l’affiatamento, sono fondamentali i luoghi dove portare il Piccolo.

Un Allevatore di Razze Ibride di Lupo, gentilmente mi delizia di molti video delle passeggiate sociali che promuove con i cuccioli del suo allevamento; queste riprese mi hanno talmente colpito che credo sia utile segnalarle per rendere chiaro il discorso in alcune particolarità.

Edoardo Oleggini - Eddy - titolare dell’Allevamento Lakewolf, quando ha una cucciolata di una delle sue ‘’Mamme’’, dedica tutto il suo tempo disponibile, a lei e ai Piccoli. Coadiuvato dalla moglie Cleide e dalle figlie Giulia, Gloria e Giorgia, cresce i Piccoli in seno alla Famiglia. Da non pensare che nei periodi di tranquillità i loro Cani vivano appartati e dimenticati perché così non è! E infatti, liberi dall’impegno della cucciolata, i ‘’Lakewolf’’organizzano settimanalmente escursioni con i loro Beniamini. Fatto curioso e bellissimo è che a queste escursioni partecipano i Piccoli che hanno da poco raggiunto le nuove Famiglie, più altre generazioni di Cuccioli divenuti grandicelli e tutti insieme passano qualche ora in riva al laghetto vicino casa o vanno a fare una passeggiata per le strade della cittadina dove nasce l’Allevamento – Dormelletto (No) – oppure si attardano su un prato o fra i boschi.
I Piccoli con i loro ‘’Genitori adottivi’’ e la loro vecchia Famiglia, acquistano sicurezza, fortificano il rapporto con ‘’il nuovo’’ spalleggiati da chi li ha cresciuti.
Praticamente, essendo una parte della Famiglia vera (quella che ha dato loro i Natali) sempre presente ‘’alle novità’’, alla socializzazione con il mondo al di fuori della Casa Madre e alla conoscenza di altri Cani, nei Piccoli non prendono vita quei timori verso l’ignoto che inducono ad atti non in equilibrio.
Tutti i ‘’Genitori’’ sono presenti per tutto il tempo dell’uscita, partecipano alle attività dei loro Cani e nessuno permette ai più grandicelli, atti inibitori eccessivi sui Piccoli. Ossia, se l’adulto per un motivo ‘’x’’ deve redarguire il Piccolo, il rimprovero viene sempre controllato dalla presenza di Papà e Mamma e da Nonno Eddy.
Una crescita che avviene nell’equilibrio dei si e dei no è una crescita equilibrata.
Una crescita che avviene nella collaborazione di tutta la Famiglia è una crescita equilibrata.
La presenza della prima Famiglia dà sicurezza e mostra‘’il nuovo’’ come potrebbe avvenire in Natura se, i Cani attori della situazione, fossero ancora Lupi.
La partecipazione e la collaborazione alle attività dei Cani, da parte dei Genitori umani (e in questo particolare racconto, anche dei veri Genitori Cani o comunque della Famiglia dove tutto ha preso vita), consente ai Piccoli di accrescere i loro rapporto con il Nucleo e di non temere quello che c’è fuori casa.

Un piccolo video per presentare la situazione così come è nella realtà.
Video: Socializzazione Allevamento Lakewolf https://www.youtube.com/watch?v=hyfrcuOb684&t=6s (non essendo accessibile a smartphone, tablet etc. è stato caricato anche su https://vimeo.com/239264247
Eddy, per le Famiglie che si sono affidate a lui, più volte nell'arco dell'anno organizza anche, incontri sulla conoscenza del Cane, del Lupo e delle Razze Ibride di Lupo, per dare alle persone e ai suoi cuccioli (e non più cuccioli), la possibilità di capire e/o migliorare la vita all'interno della Famiglia (una serenità interiore dà sicurezza anche una volta fuori dal terrirtorio di proprietà.


Presa coscienza dell’importanza della presenza familiare nei primi approcci con il mondo esterno alla tana, e messa in evidenza l’importanza della partecipazione a semplici attività che il Cane pone in attivo o a cui risponde se stimolato alla collaborazione, per quanto il lavoro possa essere duro o lungo, prendendoci l’impegno di allevare un Cane abbiamo (verso di lui) degli obblighi da mantenere.

Per prima cosa, dobbiamo dimostrargli che è importante per noi.
Come?
Sicuramente all’apice della piramide dei valori, dobbiamo posizionare una forma di ‘’rispetto’’ riconosciuta nell’apprezzamento di quello che è (il Cane) e quello che rappresenta nella sua natura, e non di quello che vorremmo fosse e rappresentasse - indi, comportarci di conseguenza.

Sappiamo che ‘’il Cane’’ nasce (nelle sue caratteristiche diversità) per mano dell’uomo, affinché quest’ultimo possa avere (per se) un valido aiuto in specifiche faccende del quotidiano.

Senza pretendere dal Cane cose che non gli competono (lavori o comportamenti che non è in grado di svolgere o assumere), senza pretendere l’accettazione di una vita parallela (a quella dell’uomo - alla nostra), ossia non congiunta (dove cioè, ognuno segue la propria strada senza intromissioni che non superino quel minimo indispensabile utile per giustificare l’unione), noi uomini abbiamo l’obbligo di farlo esprimere (il Cane) in tali peculiarità (le caratteristiche diversità per cui è stata selezionata la sua nascita).
Lui, un Animale sociale familiare, sente il bisogno dell’espressione nell’ambito del Nucleo di appartenenza, sente il bisogno di fare cose che la sua natura richiede, e noi (che siamo la sua Famiglia) abbiamo l’obbligo di farlo esprimere ‘’possibilmente’’ insieme a noi familiari (per non dire ‘’obbligatoriamente’’).

Accantonando per un attimo solamente l’individualità del Cane che abbiamo accanto, fermiamoci a riflettere sulle mansioni che lo rendono una unità completa nella sua particolarità.
Per far fronte a questo, basta sapere per cosa l’uomo lo ha selezionato.
Non rispettare la selezione vuol dire non rispettare il Cane.

Esiste poi, la vera e propria individualità che ‘’è’’ del singolo e lo rende ‘’l’Uno fra i diversi Uno’’.

Pretendere atti e comportamenti non tipici, da soggetti che non possiedono affinità per ottemperare alle richieste fatte, vuol dire ‘’non avere per il Cane, nessuna forma di attenzione né considerazione, e tanto meno, di rispetto’’.
Se di lui non conosciamo o non riteniamo importante la diversità individuale, vuol dire che di lui, non ci importa assolutamente niente. Questa superficialità è portata da una forma di egoismo e insensibilità che non ha rivali (trascuratezza propria/tipica della razza umana).

Il piattume della nostra società, che vuole tutti uguali e lineari nei comportamenti, pretende di riconoscere la stessa linea di condotta, la stessa modalità espressiva e sensoriale, anche negli altri esseri viventi che hanno la ‘’sfortuna’’ di vivere come ‘’inserto’’ in detta società.
Il nostro essere animali piatti che non possono e, secondo me, non vogliono uscire dal seminato, dà ‘’a noi’’ la certezza di credere che tutti gli altri Animali che vivono in stretto contatto ‘’con noi’’, siano altrettanto ‘’piatti’’. Ma non è così.

Da cosa nasce il piattume dell’uomo?
Un po’ da un regime impositivo ritenuto necessario per evitare picchi destabilizzanti; un po’ da una inadeguata educazione ricevuta (stereotipi di comportamento collegati al regime); e un po’ anche dall’incapacità di immedesimarsi in ‘’altro Essere’’ che non sia l’uomo stesso

L’incomprensione fra uomini e altri Animali è data quasi sempre dall’impossibilità di poter capire appieno un Essere di specie diversa da quella a cui si appartiene.

Il tutto nasce con l’evoluzione e con lo sviluppo esperienziale.
Mano a mano che l’individuo cresce (va avanti), sempre più informazioni si incastrano e accatastano nella sua mente. Accade così che ‘’le ultime informazioni’’ ricevute/acquisite, vanno a soffocare ‘’le prime’’, le quali, rimanendo schiacciate rispetto ‘’alle ultime’’, rischiano addirittura di perdersi.
In verità però, non si sono perse veramente, sono come sopite, e perciò basta risvegliarle per renderle nuovamente attive.
Molte moltissime cose del periodo della nostra infanzia/fanciullezza, fanno parte del Mondo Animale rimasto allo Stato Selvatico; con il passare del tempo, nel susseguirsi delle fasi della crescita, dimentichiamo quella parte di noi, dimentichiamo l’istintività, la spontaneità. È per questo che non riusciamo a capire gli Animali diversi da noi, neanche se sono quelli che ci vivono accanto. Non riconosciamo in loro le attitudini che al tempo del nostro essere ‘’puri e spontanei’’, anche noi avevamo.

Consci del fatto che apparteniamo alla specie che più delle altre si è evoluta, pecchiamo di una forma esagerata di egocentrismo che ci rende ancor meno capaci di capire gli altri.
Il volere antropocentrico ci fa valutare tutto con occhi diversi da quelli che dovrebbero saper vedere nelle pagine della realtà, e a valutare perciò, emozioni e desideri, in base a schemi tutti nostri! Capire il nostro Cane e dar lui la possibilità di svilupparsi nelle sue espressioni migliori, a questo punto diventa praticamente impossibile.
Magicamente però, ogni tanto qualcuno fa in modo che questo accada!
Accade cioè, che fra gli uomini (pochi ma è meglio di niente!), emerga colui capace di riuscire a vedere nel caro Amico cose della propria esistenza che appartengono ad un mondo perduto
Quando ciò avviene, è possibile accompagnare il Cane verso la sua vera completezza.

Le forme di docilità (reattive a comportamenti idonei) che il Cane mostra durante le fasi della crescita, ci danno l’opportunità di capire chi è e di cosa ha bisogno. Una volta rispolverato l’a,b,c non è impossibile la comunicazione che porta ad una crescita in equilibrio.

Interessante eggere l'articolo sulla ''Docilità''

Video - Anubi Lakewolf - docilità https://www.youtube.com/watch?v=8b-KWLTZ0wk&t=3s

Un ringraziamento a Eddy, a Filippo e ai Ragazzi Lakewolf per averci reso partecipi di questi bei momenti.

 

Di seguito alcuni video sulla modalità espressiva, sulla stimolazione delle specialità che rendono un ''Uno'' unico nel suo genere - indispensabile per il completamento della società ''Famiglia'' e indispensabile per il completamento dell'Essere.

Video - Akera e Akisni nel gioco con la coda 1 https://www.youtube.com/watch?v=q_S6FkbVzf4

Video - Akera e Akisni nel gioco con la coda 2 https://www.youtube.com/watch?v=xby7mfF75cs

Video - Akisni e la coda - febbraio 2016 https://www.youtube.com/watch?v=cbAqrSiIXgo&feature=youtu.be

Video - Tortuga e Teach condotte sotto stimolo https://www.youtube.com/watch?v=jP4D0VnYs1I

Video - Apache allenamenti IPO sez. C con Marco Reale https://www.youtube.com/watch?v=NX1n0oABIfo&t=10s

Video - Arek Campionato Italiano SAS 18/10/1996 S. Vito al Tagliamento - Prova di coraggio / attacco lanciato https://www.youtube.com/watch?v=uQuefUMC5UQ&feature=youtu.be

Video - passi di condotta Ami, Nemo, Kiara, Han, CreeKee, Odette, Tortuga, Jack https://www.youtube.com/watch?v=vrTTwWY5Qyc

Video - Sirius e Real - differenze fra razze https://www.youtube.com/watch?v=Y2dG3GFCqn0

Video - il primo riporto di Tortuga https://www.youtube.com/watch?v=DLps3cGJlCo&feature=youtu.be

Video - le prime piste delle Piccole Oroval https://www.youtube.com/watch?v=UhHKCTROhyA

Video - Teach - pista istinto e rapporto https://www.youtube.com/watch?v=Faa06tiWN-0

Grazie ai nostri Cani che con pazienza ci aiutano a capire il loro mondo e ci aiutano a ritrovare il nostro lato più antico e sincero

Nei video inseriti è possibile vedere varie peculiarità di alcuni Cani, razze simili ma diverse. In tutti loro, sebbene ci siano delle analogie comportamentali, non è difficile osservare i particolari che li rendono unici nella loro individualità. Durante la crescita queste particolarità si evidenziano e anche se i soggetti non devono per forza di cose perfezionarle per scopi vitali, è bene che le sviluppino per completare la propria crescita ‘’fisica e psichica’’.
È sbagliatissimo, per non dire ‘’peccaminoso’’ inibire le specializzazioni personali (ciò che l’istinto ti spinge ad essere), perché l’inibizione porta a squilibri. Questo non vuol dire che un ‘’lottatore’’ deve lottare dalla mattina alla sera, ma solo che la sua particolarità va educata, indirizzata.
Nei video dei piccoli Saarloos (dove giocano con la ‘’coda posticcia’’), vediamo l’insegnamento della ridirezione su un oggetto, ossia la canalizzazione del piacere a mordere (come è possibile vedere in forme più complete anche negli altri video indicati): ‘’non potranno mordere un braccio, una mano o altre parti del corpo, potranno mordere solo l’oggetto.’’ Nei video l’oggetto è un rotolino di stoffa, nelle gare sportive è una manica in tela o una tuta imbottita. Interessante sapere che senza la fase di stimolazione, loro, come anche tutti gli altri Cani educati nel morso, non mordono e non mordono se non è presente l'oggetto da mordere.
Anche la condotta al piede è una forma espressiva e parla del piacere di stare al fianco ad un familiare (così come lo è per un Figlio quando cammina accanto ad un Genitore)… ed è bello ballare insieme, correre, giocare, dormire, mangiare… una vita in comunione senza esclusioni che portano a problematiche sociali.

 

Secondo noiAmare qualcuno vuol dire dedicarsi a lui: partecipare alla sua crescita attivamente lasciandogli la possibilità di esprimersi; educare la sua espressione verso la fase di equilibrio; condividere con lui il gioco e le emozioni che suscita; dargli coraggio ad agire rassicurandolo con il nostro appoggio.

…e in ultimo (ma non per poca importanza), non dimentichiamo che: noi uomini adulti possiamo imparare tantissime cose da un Bambino e da un Cane.

Il Bambino e il Cane, i sani messaggeri – da ‘’A te - educazione naturale - progetto scuola ambiente’’

Scuola Stella Grigia

 

Interessante leggere l'art. sulla ''Socialità''

 

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