Cause del randagismo
Prendersi cura di un cane non vuol dire solo provvedere
al suo fabbisogno fisico. Alimentarlo e accudirlo in maniera
superficiale, limitando cioè l’interazione
con lui a livello strettamente servile, non è sufficiente
per garantire all’amico a quattro zampe, una crescita
psico-fisica equilibrata.
Il primo incontro fra l’uomo e il progenitore del
cane (il lupo) è avvenuto migliaia di anni fa,
da quel giorno il destino di queste due specie animali
si è indissolubilmente unito. Le motivazioni che
in assoluto hanno favorito questa meravigliosa convivenza,
sono da ricercarsi nella necessità di sopravvivere
in un era notevolmente ostile. La capacità di entrambi
di organizzarsi in gruppi ben amministrati ha permesso
tutto ciò.
Per comprendere e allevare Fido, ogni proprietario coscienzioso
è proprio da qui che deve partire. Seguendo la
legge del branco eviterà incomprensioni e sofferenze.
Dividerà con il suo amico più fedele una
vita serena, limitando inoltre l’abbandono e il
randagismo.
Parlando di abbandono, due sono le cause primarie di quest’annoso
fenomeno: l’incomprensione e la riproduzione.
L’incomprensione
Troppo spesso chi cerca la compagnia di un cane è
per colmare delle lacune personali quali: la solitudine,
l’emarginazione, l’incapacità di comunicare
con i propri simili (gli uomini), la mancanza di un nucleo
familiare (compagno/a, figlio/a, genitori). Essendo il
cane un animale per molti versi simile all’uomo
nei comportamenti naturali (entrambi appartenenti a specie
animali che vivono in branco) è facile innamorarsene.
Attenzione però!… il cane è un animale
che, ragionando in maniera istintiva, non capisce le evoluzioni
machiavelliche dell’uomo. Capisce la disciplina,
l’attaccamento, la sincerità (purezza d'animo);
capisce leggendo nelle azioni dell’uomo, qual è
il suo ruolo nel branco-famiglia, per cui se sarà
posto sul gradino più alto capirà di essere
un capo. Se nella sua indole non c’è forza
sufficiente per tener testa a questo ruolo, si innervosirà
e reagirà mostrando insicurezza. Se invece in lui
è presente il fattore dominanza, finché
non verrà messo in discussione non avrà
e non creerà nessun problema, nel momento in cui
viceversa, per una ragione qualsiasi al proprietario balenerà
l’idea che da quell’istante le vesti devono
cambiare (può essere sufficiente per il cane un’imposizione
del tutto innocente, agli occhi dell’uomo, come
“scendi dal divano”), inizieranno le intolleranze
e le calunnie. La frase tipica è: “il mio
cane è impazzito”. A questo punto la via
verso l’abbandono, che sia questo per strada o in
un canile ''x'', è intrapresa.
Di esempi se ne possono fare tanti, dalla reazione per
l’entrata di un nuovo personaggio in casa (regno
fino ad allora incontrastato di solo due anime), a quella
causata dall’isolamento per impegni sopraggiunti,
molto più interessanti del compagno peloso, ecc.
ecc., con conseguenti frasi del tipo: “è
troppo geloso, non mi consente una vita privata”
o “ ha cominciato a farmi i dispetti, rompe tutto
quando rimane a casa da solo”. L’uomo è
capace di rigirare le frittate sempre a suo comodo. Traduco:
un cane, in primo luogo non può occupare il primo
posto in una famiglia di uomini, non per razzismo ma perché
i ruoli non lo consentono. È l’uomo che procura
il cibo, che accudisce l’animale malato o ferito,
che lo protegge dalle avversità, che provvede a
trovare una dimora, tutte cose che in un branco naturale
è il capo a fare, coadiuvato dai diretti subalterni.
È un po’ come se in famiglia fosse il bambino
a dettare le regole. Il cane dovrebbe infatti, occupare
il gradino di eterno cucciolo. Detto questo come può
essere il primo?… sia egli un dominante o un gregario
è bene affidargli quel ruolo. Ruolo in cui troverà
il suo equilibrio di membro della famiglia. Non patirà
una new-entry poiché si fida di quel decide chi
gli dimostra equilibrio e saggezza; non distruggerà
il divano in sua assenza (per noia o per nervosismo) perché
abituato ad avere un ordine di importanza, non sarà
l’unico appiglio di salvezza prima e non si sentirà
emarginato dopo.
In poche parole: se accoglieremo un cane nella nostra
casa, non dobbiamo smembrarlo nella sua personalità
trattandolo come non è in grado di comprendere;
l’ordine, la disciplina, il giusto affetto, la sincerità,
l’equilibrio del nostro comportamento nei suoi riguardi
ne faranno un esserino felice, e noi con lui.
Il de-naturalizzare la mente del cane, ci porterà
a compiere nei suoi confronti, azioni degne di un assassino.
La riproduzione
Oltre allo scopo economico, esiste la riproduzione del
cane per motivi affettivi. Ovvero far accoppiare il proprio
beniamino con l’obiettivo di tenere un cucciolo,
sperando così, di tirar fuori una perfetta copia
dell’amico peloso esistente.
Speranza vana, perché ogni cane possiede una propria
essenza vitale, influenzata da diversi fattori ambientali
e genetici, fattori purtroppo non sempre riproducibili.
Può accadere infatti, che lo spirito del figlio
sia totalmente difforme da quello del genitore e questo,
oltre a deludere le aspettative dell’improvvisato
selezionatore, può essere spunto, con l’inarrestabile
crescita fisiologica, di una possibile incompatibilità
caratteriale fra i due, da qui la scelta di doversi (in
realtà ''volersi'') sbarazzare di un cane già
adulto.
E il resto della cucciolata?… si cercherà
di piazzarla alla meno peggio. Nella migliore delle ipotesi
si dovrà trovare un ricovero a cinque o sei creature.
Nella difficoltà di trovare una buona famiglia
ad un animale che necessità di tante attenzioni,
si scenderà ad ignobili compromessi e alla fine,
si regaleranno i cuccioli ad amici… di amici…
di amici. Perfetti sconosciuti di cui si ignora l’integrità
morale!
Soffermandoci un attimo su quest’idea, la mente
corre verso un pensiero poco edificante: piazzare un essere
vivente… quanta considerazione alcune persone hanno
della vita?
E in più, ogni cucciolo che avrete piazzato, potrà
riprodursi dopo un anno circa e per due volte l’anno,
con una media da cinque a sette cuccioli e così
i loro figli… quanti cani avrete messo al mondo
fra tre anni?… Ripetendo questo numero “enorme”
di nascite, per le centinaia di persone che si comportano
alla stessa maniera, si avrà un’idea di quanti
ipotetici cani vagabondi errano solamente nella nostra
regione.
Una parte di questi esserini morirà randagia entro
pochi giorni sulle strade, un’altra sarà
rinchiusa a vita in un agghiacciante canile lager. Un’altra
ancora sarà maltrattata da persone che non hanno
le capacità di accudire un animale. Solamente la
metà della metà della metà…
sarà così fortunata di vivere una vita felice
in una famiglia.
Fermiamoci un attimo! Riflettiamo
su questo ultimo periodo appenda scritto: una moltitudine
di cuccioli, che prende vita e finisce ''chissà
dove''... molti, moltissimi andranno ad arredare pali
con catene, strade, campagne e canili!!!- fra le persone
poco equilibrate che abbandonano i propri cani per una
serie di scuse che non mi spreco neanche a trascrive,
e fra le cucciolate che ''vanno in dispersione'', chi
sono i fautori del randagismo e del proliferare delle
carceri dei cani?... eh si!!! proprio quelle persone che,
pensando in maniera molto egoistica, superficialmente
si improvvisano: allevatori amatoriali e non (poco seri
- senza generalizzare) - uomini e donne che vogliono figli,
genitori che vogliono nipoti dai figli, e gente che, presa
dalla passione del momento, finita la fase del ''per
sempre felici e contenti'', lasciano l'amore della
loro vita ''il cane'', in qualche angolo remoto del palazzo,
della strada, del parco e dimentichi delle promesse se
ne sbarazzano come di un giocattolo/abito/macchina passati
di moda! Esistono
leggi sul divieto di riproduzione e di vendita
Per colpa di questa gente, il commercio del randagismo
dilaga!!!
Prima di prendere sciocche decisioni e di cercare
di colmare o placare le proprie psicosi, tutti dovrebbero
farsi un giro nelle campagne, nei canili, nei rifugi e
una volta tornati a casa, pensare a quanti cani vivi e
bisognosi d'affetto marciscono nei canili o rischiano
ogni giorni la vita perché girovaghi nelle strade,
o muoiono legati alla catena sotto il sole o impiccati;
cani privati della speranza di trovare una famiglia, di
trovare un po’ di calore che li voterebbe ad un
legame, ad una fedeltà al di sopra di ogni pensiero.
Non stiamo parlando solo dei cani meticci, ma di tutti
in generale, blasonati e non, tutti ugualmente intelligenti
e bisognosi... che siano questi, cuccioli o adulti. ...
È solo una scusa, l’idea che: un cane in
tenera età, si affezioni maggiormente; che un cane
di razza sia stupido e debole, e che un bastardino, sia
più intelligente e forte; anche un adulto si affeziona,
che sia di razza o no, ed è intelligente, che sia
di razza o no, tutto dipende dall'equilibrio che trovano
nella famiglia che li sceglie. E' stupido inventare scuse
su un soggetto o un altro a seconda della comodità
della situazione. Certo che le diversità esistono,
ma come esistono anche nelle nostra specie. Ogni essere
vivente è diverso da un altro; le copie, non esistono.
Nei cani di razza, l’aspetto standardizzato, ci
dice molto, come ci dicono molto nei bastardini, le prevalenze
fisiche similari a cani di razza, ma sono solo indicazioni,
poichè l'individualità e divinamente ''unica''
sia che siano blasonati che non. Importante è sapere
anche che alcuni legami (accoppiamenti), non possono essere
approvati, poichè, se l'accoppiamento avviene con/fra
soggetti malati (bastardini o di razza), si può
dare vita ad una discendenza malata, rischiando di ammalare
l'intero sistema. Può il cane di razza presentare,
per legami di consanguineità o incroci dettati
da interessi economici o da deficienza conoscitiva, delle
tare psico-fisiche che possono motivarne addirittura la
soppressione, ma non di meno può accadere fra i
meticci per unioni dettate dal fato o dall’idiozia
delle persone che l’hanno permesse.
Adottare un cane
Prendersi cura, accogliere un cane adulto, proveniente
dal canile o dalla strada, non è un’adozione
da ritenersi sempre avventata, semmai la definirei una
scelta presa con il cuore in mano, perchè
''lui'' ha già sofferto la peggior pena che un
animale da branco possa vivere, la mancanza di una famiglia
o l’abbandono se è mai appartenuto a qualcuno!...
ha già imparato duramente le regole del comportamento
con l'uomo e il suo poco equilibrio, perciò anche
se potrebbe presentare dei comportamenti particolarmente
diffidenti e/o remissivi, ha dalla sua, una coscienza
di solitudine che sicuramente vuole placare!
Il cane del canile ha in più, rispetto a quello
della strada, una scheda sanitaria che certifica se è
un soggetto sano oppure no, cosa che invece, del cane
di strada non si può avere; ma sia in questo caso
che nell’altro, sta a te decidere se prenderlo o
no; dipende solo da te e dall'amore che dici di volere
agli animali.
Prendersi cura invece di un cucciolo, è senz’altro
inibitoria, pensando a eventuali possibili comportamenti
dati da esperienze avute, ma non è detto però
che il cucciolo non possegga già un bagaglio di
‘’cose brutte’’ nel suo panierino
della vita. Anche il piccolo, può già aver
subito dei traumi che non ha superato, come invece può
essere che fino a quel momento ha avuto la fortuna di
crescere con la sua vera famiglia, in maniera tranquilla
e che, si trovi per strada o nel canile per pura sfortuna.
… da ciò che avviene per caso o dalla sorte
(se preferite), non c’è possibilità
di avere certezze, per cui, anche in questo caso, sarà
il vostro cuore a decidere per voi.
Ricordate solo, che prendersi cura di un altro essere
vivente, DEVE ESSERE PER TUTTA LA VITA e NON DOVETE COMPORTARVI
COME CHI VI HA PRECEDUTO, METTENDO AL MONDO ALTRE POSSIBILI
CREATURE IN CERCA DI FAMIGLIA!
Non è questa una minaccia o una presa di posizione
avversa; è solo una preghiera, un invito a non
agire seguendo regole del ''si dice che...'', regole non
basate sulla realtà.
La vita è una ‘’cosa’’
importante!!!
Alcuni consigli da tenere in tasca
Da non dimenticare:
• In natura solamente Alfa, in quanto animale più
forte nel fisico e nella mente, ha il dovere di riprodursi
(tramandando così il codice genetico più
resistente - secondo le regole dell'equilibrio di Madre
Natura). Il resto del branco si adopera per la crescita
della prole. Evitare di far accoppiare il vostro cane,
non solo non arrecherà nessuna sofferenza all’animale
e aiuterà voi a mantenere l’equilibrio in
famiglia, ma in più contrasterà la piaga
del randagismo.
• Se decidete di prendere con voi un cucciolo, abbiate
l’accortezza di lasciarlo con la mamma e i fratellini
per almeno 60 giorni dopo la nascita, questo periodo è
fondamentale per la sua salute psico-fisica. Acquisirà
dalla mamma, una buona scorta di anti-corpi, e in più,
attraverso il gioco con i fratellini, apprenderà
le regole del branco, indispensabili per la convivenza
con altri animali (inteso fra essi anche l’uomo).
Non rispettando questa fase della crescita, si potrebbero
creare problemi comportamentali, anche gravi, al futuro
cane adulto.
• I primi sei mesi di vita sono determinanti per
la salute mentale del cane, tutto ciò che vede
e impara, siano queste esperienze positive o traumatiche,
formeranno il carattere dell’animale. Fatelo socializzare
con altri cuccioli o cani adulti purchè buoni.
Un’aggressione in questa fase potrebbe dare seri
problemi comportamentali al cane in età adulta.
• Ancora cucciolo quando servirete lui la pappa,
evitate di infastidirlo mettendo nella ciotolina le mani
o scambiando più ciotole (sempre nel momento in
cui sta mangiando) perchè oltre ad inibirlo fortemente
sul cibo in vostra presenza (che lo porterebbe anche a
non mangiare più in maniera serena o addirittura
a non mangiare affatto, se non ad aggredire in difesa
della pappa), potrete avere un effetto contrario, e cioè,
ai suoi occhi, potreste assumere il ruolo di chiedente...
il che vuol dire: vi immedesimate in un subalterno che
elemosina cibo. Un genitore non chiede cibo, lo dà,
e quando lo ha dato, non lo richiede! ...richiederlo è
un segno di squilibrio!!!... il Rispetto si ottiene nella
vita quotidiana e non in sotterfugi da azzecca-garbugli!
• Non fatelo agitare per almeno quattro ore dopo
aver mangiato e dategli poca acqua dopo che avrà
giocato; se si agita a stomaco pieno può morire
di torsione intestinale. Questo vale sia in tenera età
che da adulto.
• Ancora cucciolo insegnategli a tornare in maniera
positiva: assicuratelo ad un guinzaglino lungo (per dar
lui la sensazione che gli siete sempre accanto pronti
a proteggerlo), chinatevi e chiamatelo, invitatelo se
necessario tirando appena il cordino, lodatelo con voce
rassicurante e gioiosa quando arriverà, e quando
sarà tra le vostre braccia confermate il tutto
con un buon biscottino. Dovete essere per lui un punto
di riferimento dove può trovare sicurezza e protezione.
• Se scappa e al primo richiamo non torna, camminate
con fare deciso verso di lui senza spaventarlo e senza
essere inquietato, parlate con lui e rassicuratelo, dopo
alcuni minuti e diversi inviti al gioco tornerà,
oppure si sdraierà in terra a pancia in su, manifestando
il suo essere un cucciolo. una carezza e tutto rimarrà
nella serenità. Se invece tornerà non immediatamente
ma dopo un po’ di tempo, non rimproveratelo, potrebbe
capire che è sbagliato tornare.
• Mai alzare la voce e mai farsi vedere troppo arrabbiati,
servirà solo a terrorizzarlo e a fargli capire
quali sono i vostri limiti. Per redarguirlo sarà
sufficiente trattenerlo un attimo abbinando un “no”
pronunciato con voce seria.
• Rimproverare il cane solo mentre sta facendo qualcosa
di sbagliato, mai dopo, neanche se si tratta di un ritardo
di solo di qualche secondo. Il cane è un animale
istintivo, progredisce per associazioni, non elabora nella
maniera intesa dall’uomo. Se non lo rimproverate
sul momento, non capirà, e potreste creargli grossi
dubbi psicologici… come quando, dopo aver fatto
la pipì, gli viene sbattuto il musetto nel liquame,
capirà che è una cosa da fare dopo aver
fatto i bisognini.
• Portate sempre il cane a guinzaglio, quando siete
per la strada. Altre persone possono avere paura e la
vostra mancanza di rispetto nei loro confronti servirà
solo ad accrescerne l’odio verso gli animali. Servirà
anche a tutelare il vostro cane da incidenti mortali,
quando, vedendo un gatto o un uccellino o una bicicletta,
darà retta all’istinto e l’inseguirà
attraversando accidentalmente la strada.
• Raccogliete gli escrementi con una bustina, potrebbe
costar cara la vostra mancanza e in più, servirà
solo ad alimentare intolleranza e disgusto.
• Non consentite mai al vostro cane comportamenti
che non siete sicuri di gradire. Se lo fate salire sul
divano una volta, dovrà essere per sempre o mai
più, altrimenti come farete a spiegargli un giorno
che “non deve” farlo?
• Quando vi rivolgete al vostro cane, utilizzate
diversi timbri di voce. Se state giocando userete un tono
festoso, se state cercando di insegnargli qualcosa un
tono tranquillo, se lo state rimproverando la decisione
nel pronunciare le vostre parole lo redarguirà.
In futuro vi basterà la voce per farvi capire.
• Fate le analisi del sangue al vostro amico almeno
una volta l’anno, mettetegli regolarmente un disinfettante
antiparassitario che lo protegga dai parassiti come: pulci,
zecche, zanzare e pappataci. Le zecche possono essere
portatrici di due malattie: erlichia e richetzia (non
mortali se tenute sotto controllo annuale una volta contratte).
Le zanzare possono essere portatrici di una malattia:
la filaria (non mortale se debellata immediatamente).
I pappataci possono essere portatori di una malattia:
la leishmania (non mortale se curata in tempo, ma comunque
debellabile o mantenuta in attenuazione con farmaci molto
pesanti per l’organismo).
• Se volete veramente bene, non date retta alle
dicerie che vogliono ''che si accoppi almeno una volta
nella vita'', perchè non è vero che l'accoppiamento
calma gli stress o completa la crescita psico-fisica -
la Natura del Cane, ha origini dal Lupo e, se non si accoppia
PapàLupo, seguendo l'ordine di Madre Natura, e
nessun Lupo, vive in maniera squilibrata se non è
mai stato padre o Madre, perchè dovrebbe esserlo
il Cane?!... se preferite non correre rischi di altro
genere, una buona decisione potrebbe essere quella si
sterilizzatelo: le femmine per impedire: tumori mammari
e infezioni all’utero (piometra); i maschi: per
prevenire problemi prostatici con l’avanzare degli
anni. Il cane non soffre se sterilizzato, e in più
impedirete gravidanze disastrose e fughe pericolose.
Ultima regola, ma la più importante, la percentuale
di cani pazzi è clamorosamente bassa, i cani lanciano
dei segnali, che a volte non possiamo o non vogliamo capire
e poi… reagiscono in maniera diretta a tutto quello
che gli viene fatto o insegnato dai veri pazzi…
gli uomini!
Scuola Stella Grigia - Roma
IMPORTANTE
- esistono delle leggi sulla riproduzione
del Cane che nessuno fa rispettare. PERCHE'?