Se pensiamo alla voce ‘’corrente’’,
tutto quello che ci viene in mente è un qualcosa
generato da movimento; movimento del vento e dell’acqua,
movimento di oggetti e di persone, movimento di qualcosa
che segue una rotta, un faro; pensiamo ad un’onda,
ad una forza trascinante che indica una via, che porta
verso qualcosa e trasporta una moltitudine di: oggetti,
fluidi, esseri viventi, materiale in genere.
Una corrente può essere: fluente, incessante, sussultante,
veloce, impetuosa, dirompente, debole, lenta …
Le correnti di un fiume o di un torrente, o del mare
o di un oceano, oppure la corrente provocata del vento,
possono dipendere da matrici termiche o atmosferiche;
correnti che invece non hanno nulla a che fare con il
naturale (o almeno non principalmente se non per ciò
che eventualmente può essere parte in causa ma
solo per relazione con il contesto individuale/collettivo
del sito ove hanno origine), dipendono da altri fattori,
sono queste le ‘’correnti di pensiero’’.
Corrente di pensiero: una linea di condotta
psicologica/ideologica che induce a comportamenti che
ne rispecchiano gli ideali.
Comunque sia, che si parli di un fenomeno della Natura
o si parli di una ideologia, una corrente è sempre
la risultate che ha origine da un impulso, rispecchia
‘’ il seme - l’ideale’’
che l’ha partorita, e conduce da qualche parte.
Di ciò che avviene in Natura, sappiamo molto poco,
anche se purtroppo, molte volte gli accadimenti non sono
dovuti a leggi della trasformazione spontanea (processo
di evoluzione o assestamento), bensì da cause dipendenti
dall’operato di noi uomini che, sviscerando il corpo
della Terra, creiamo dei dissesti a cui la Madre deve
per forza porre rimedio.
Nel contesto di un’ideologia, essa nasce da una
necessità che può avere sia scopi di miglioramento,
sia essere fine a se stessa; in uno o nell’altro
caso, è matrice di cambiamenti.
… un’ideologia è
una teoria, il risultato di un’analisi dei fatti
che hanno portato ad una qualcerta conclusione di ragionamento…
Per arrivare a formulare l’ideologia, è
indispensabile individuare il pensiero portante.
Pensiero – dal latino pensum
(pendere – pesare) – con questa parola si
usava indicare la pesa di un certo quantitativo di lana
grezza destinato alla filatrici. Il vocabolo pensiero,
ha origine quindi da un frangente che esprime qualcosa
di molto semplice, elementare, non elaborato ma pronto
per esserlo.
Ne deriva la genuinità e la schiettezza dell’immagine,
un’immagine limpida come tutto ciò che è
all’origine, prima della rifinitura e/o della contaminazione.
Parmenide - l'essere di un oggetto è dato
dalla nostra capacità di pensarlo: essendo infatti
impossibile pensare il nulla, tutto ciò che pensiamo
non può non essere
Platone - là dove c'è un pensiero c'è
un’idea, un'entità viva e reale: non solo
non può esistere pensiero senza idee, ma il nostro
stesso essere si identifica con quel che pensiamo.
Le parole dei Grandi filosofi ci portano a ragionare
e a formulare domande per trovare risposte ai dubbi che
si creano prima della levigatura degli spigoli.
Quel che rende importante un pensiero è la potenza
che da esso si può sprigionare; una forza, un flusso
sufficientemente vigoroso da dare vita ad una corrente
che trascini con se quante più gocce possa raccogliere.
Un pensiero mette in evidenza un fatto che ha portato
l’individuo a riflettere. Dalla riflessione, prima
o dopo, fuoriesce sempre un’idea che mano a mano
che si sviluppa, accorpa materiale costruttivo.
Essere costruttivi non vuol dire sempre, essere nel giusto
o no, come non vuol dire neanche che il frutto del nuovo
sia per forza di cose progresso; essere costruttivi può
voler dire semplicemente, montare un mattone sopra ad
un altro, arrivando se possibile, a terminare la casa.
È logico che ognuno di noi, in base alle esperienze
e ai traguardi sperati, partorisce o sposa una linea di
mattoni che si addice alla propria indole o che personifica
un’aspirazione/desiderio dell’io cosciente.
Come nasce un pensiero e come si dà corpo
ad una corrente di pensiero?
Socrate – la verità nasce dal dubbio
‘ solo nella consapevolezza di non sapere si può
arrivare a sapere; partendo dall’autocritica della
propria ignoranza, un individuo si predispone alla conoscenza’’
Socrate mi fa pensare all’inizio delle cose, ossia
a quanto si debba fare ammenda all’umiltà
di non essere dotti, ogni volta che nasce nella nostra
mente, la domanda che poi dà origine al ragionamento.
Senza la consapevolezza dell’essere ignoranti, non
potremmo mai entrare nel pensiero al quale vogliamo dare
un corpo.
In precedenza abbiamo accennato che una necessità
mette in moto la mente per trovare una soluzione adeguata
volta a soddisfare la necessità stessa. Una necessità
può essere anche una curiosità o un desiderio
per capire.
Da cosa iniziare per dare vita all’assembramento?
- Prendendo a modello dei simboli, siamo in grado
di dare una prima impronta al lavoro di stesura che vogliamo
ci conduca alla argomentazione finale. Attraverso l’astrazione
nel collegamento dei simboli, cerchiamo l’interazione
fra essi, ponendo l’attenzione su punti salienti
che possono fungere da collegamento. Tramite il dialogo
e il confronto con altre forme pensanti, è possibile
dare inizio alla corrente di pensiero.
Come valutare l’esattezza e la preziosità
della corrente di pensiero?
Chi sono coloro in grado di giudicare tale esattezza o
smentirla?
Su quali basi deve essere valutata la logicità
e la attendibilità della corrente di pensiero?
Forse la prima cosa da fare è quella di cercare
di capire come, chi ha creato la corrente di pensiero,
è arrivato a formularla. Da cosa è partito?
Quali sono stati i simboli che ha messo in prima linea
e come sono nati poi tutti i collegamenti? Come hanno
contribuito gli ulteriori pareri pensati da chi è
intervenuto in seguito? E perché ha ritenuto necessario
dare corpo all’idea?
Credo che solo potendo arrivare alla fonte che ha originato
il pensiero prima, e la corrente poi, si possa capire
esattamente quale sia il reale significato di quest’ultima
e dove conduca. Passo dopo passo, salendo tutti i gradini
della scala, afferrare la sequenza di quei mattoni che
hanno permesso la costruzione della casa.
Le esperienze vissute e l’educazione ricevuta,
formano la personalità di un individuo che, unite
alla sua iniziale individualità, danno lui, la
possibilità di ragionare sulle cose in maniera
in parte logica e in parte emotiva. Pur essendo necessaria
l’emotività, poiché dà la possibilità
di entrare nella parte viva del discorso, bisogna stare
attenti a non rimanerne da subito fortemente coinvolti
(causa dovuta probabilmente ad una eccedente sensibilità
soggettiva), altrimenti non sarà facile analizzare
in maniera analitica/oggettiva.
Nell’analisi non si deve mai trascurare anche la
modalità espressiva dell’elaborato.
Spesso per comunicare fra uomini, il lessico e i ragionamenti
devono per forza di cose essere esposti secondo canoni
noti alla Specie altrimenti, si potrebbero venire a creare
dei fraintendimenti dovuti alla diversità concettuale
(logico ma non sempre chiaro). Perché?
Parlando sia di comunicazione fra uomini che di comunicazione
fra uomini e altri esseri pensanti, essendo l’uomo
l’unico essere vivente in grado di concepire astrazioni
di pensiero che permettono la battitura del pensiero ed
evoluzione dello stesso, è l’uomo che deve
stare attento, sia mentre valuta, sia mentre espone, a
cosa sta esternando e cosa sta leggendo.
Fra gli uomini - ricordando il coinvolgimento
educativo, esperienziale, individuale ed emotivo, chiunque
può fraintendere falsando il messaggio, ritrovandosi
così, chi fraintende, a sposare una teoria che
non gli appartiene o gli appartiene in parte o gli appartiene
per comodo.
Queste persone purtroppo vivono alla mercé delle
correnti di pensiero, perché, fraintendendo malaccortamente
od opportunisticamente, mostrano una scarsa elasticità
mentale e una scarsa personalità, nonché
scarsa dignità.
Se mi è concesso l’espressione: sono persone
in balia del critico d’arte o del relatore che manifesta
la magnificenza di uno schizzo o di una tesi che forse
per l’autore è anche un’opera d’arte,
ma potrebbe essere benissimo anche l’inganno raffigurato
su tela o sospirato al vento.
Riflettendo: …e se si può cadere
nel fraintendimento fra esseri che parlano la stessa lingua,
figuriamoci cosa può accadere fra esseri appartenenti
a Specie diverse.
Chi o cosa può porre rimedio al fraintendimento?
Sicuramente la persona stessa che, analizzando con maggior
distacco, unito sempre ad un pizzico di sensibilità,
riesce a vedere la realtà delle cose e non quello
che vuole vedere o che crede di vedere.
Spesso avviene che un qualcuno qualsiasi, abbia bisogno
di credere in qualcosa che rispecchi un minimo la sua
ideologia o il suo bisogno di credere che ciò che
è, non è poi così male come qualcun
altro pensa. Oppure, vede nella corrente di pensiero un’innovazione
che porterà ad elevare se stesso ben oltre l’infimo
gradino dove si trova - scelta grave quanto la prima,
se non peggio.
È frustrante trovarsi ad avere a che fare con
gente simile, sempre pronta a prendere, invece che a dare.
Gente che finge di vivere nella forza della corrente ma
che in verità ne sfrutta il flusso.
Non sto parlando solo di commercianti d’arte, ma
anche si coloro che per crescita educativa o per crescita
esperienziale si vedono costretti a sposare un ideale
che li faccia respirare almeno sopra il pelo dell’acqua.
Della corrente di pensiero a queste persone importa solo
fino a che sarà parte del loro benessere, poi saranno
pronte a sposarne altre per emergere un po’ di più.
Ora, se tutto questo avviene fra uomini, amen, mi dispiace
ma non posso farci più di tanto; quando però
ci sono gli Animali di mezzo, allora vedo rosso come il
toro nell’arena.
Il problema di fondo, è la minorità soggettiva
in cui vive la media della razza umana. La minorità
è l’incapacità di avvalersi del proprio
intelligenza senza la guida di un altro. Ciò non
dipende da una scarsa abilità intellettiva, ma
dalla mancanza di coraggio di servirsi della propria intelligenza!
La minorità porta anche a vedere tutto con occhi
mai diversi, e a fraintendere per questo tutto quello
che si pone davanti ad essi. Tutto viene accettato solo
perché rispecchia un ragionamento che descrive
forme e modalità di pensiero tipiche della Specie
di appartenenza. Ogni altro tipo di ragionamento, anche
il più semplice, deve sempre e comunque trovare
ragione in quello proprio.
È per questo motivo che tutto quello che viene
partorito secondo la nostra logica, anche quando ci riferiamo
a logiche di altre Specie Animali, non può essere
vero, o almeno non può esserlo nella maggior parte
della sua sostanza.
Non permettiamo di giocare con la nostra minorità
e con la diversità di chi non è come noi!
Sposare una corrente di pensiero che accetta la diversità,
non deve essere la spinta per emergere dalla massa. Deve
essere lo spunto per tornare al discorso di Socrate:
la verità nasce dal dubbio ‘ solo nella consapevolezza
di non sapere si può arrivare a sapere; partendo
dall’autocritica della propria ignoranza, un individuo
si predispone alla conoscenza’’.
''partorire una corrente di pensiero vuol dire conoscerne
tutti i meandri; sposare una corrente di pensiero vuol
dire apprezzarla e cercare di conoscere il più
possibile di essa; da sempre adoro Socrate e la sua filosofia,
ma purtroppo non sarò mai Socrate...o per fortuna
visto che l'hanno ammazzato! ;) ''