L'educazione di un Cane

Esattamente come accade per noi esseri umani che, fin da un'età molto acerba, dobbiamo ricevere un'educazione personale e sociale, anche per i nostri fidi compagni vale la stessa regola.
A seconda delle età in cui si trova l'individuo, essere umano o Cane, l'educazione e l'istruzione da ricevere, necessitano di seguire dei particolari canoni di sviluppo come adeguatamente richiesto dalle "singole vite" e dalla "società in cui essi vivono".
La "particolarità" del canone da scegliere/scelto, ha la precedenza su tutto il resto.

La stesura dei temi riguardanti obblighi e precedenze, viene effettuata attraverso lo studio redatto da persone in possesso di quei titoli che avvalorano quanto da loro viene espresso.
In campo umano (di norma) sono queste, persone che hanno studiato lo sviluppo dell'arte riconosciuta nel nome "Pedagogia", indi le fasi di crescita degli individui da educare, e le loro capacità di apprendimento. Unito allo studio, viene inglobata anche la loro (dei mentori) personale esperienza, la quale permetterà (loro) di creare un consistente bagaglio culturale/professionale.

Studio, esperienza, sensibilità, capacità comunicativa, capacità discernitiva e vocazione sono i punti indispensabili per l'insegnamento.
Studio . nota importante - non l'imparare a memoria concetti elaborati da altri, bensì assorbirli e, mediante il loro approfondimento e uso, elaborarne di nuovi che amplifichino o correggano la conoscenza.

Sensibilità -
Capacità comunicativa -
Capacità discernitiva -
Vocazione -

Alla capacità di discernere aggiungiamo una specifica importante - in pratica per discernimento, s'intende quella dote che facilita la dimestichezza nell'afferrare (nel cogliere) le diversità esistenti fra gli individui come entità singole, fra gli individui in un contesto familiare e fra gli Individui in un contesto extra-familiare, nonché la comprensione di reazioni uguali e/o contrarie in ambito di siti di crescita ed evoluzione degli stessi, e/o in siti non conosciuti.
Il singolo, l'ambito, il luogo, le tradizioni, traduzioni e la "futura" società danno direttive di sviluppo diverse. ... Note (queste) molto importanti per sapere come rapportarsi con l'educando!

Per ciò che concerne il Cane, il tutto dovrebbe essere svolto seguendo un egual "modello",
Ma in verità così non è!
Logicamente il dialogo fra Animali non conspecifici e con evoluzione tanto diversa, in questo caso: fra il Cane e l'uomo (che sia l'uomo anche uno studioso, educatore, professionista del linguaggio e del comportamento) rimarrà sempre un po' falsato, poiché per quanto, nel tempo, l'altro (il tecnico di settore) abbia imparato e assorbito segnali comunicativi del Cane, non riuscirà mai ad apprendere tutte le varianti simboliche del suo linguaggio (del Cane), per cui, il linguaggio, non gli apparterrà mai più di un tot.

Esistono però alcune vie espressive che possono correre in aiuto all'uomo affinché la sua cinofilia (pratica e teorica) raggiunga quel giusto gradino che limiterà in maniera più sicura l'errore.
Sto parlando dello studio profondo della materia sotto il profilo etologico.
- È indispensabile infatti, che il mentore abbia una più che ottima preparazione in Etologia unita a una più che ottima esperienza pratica con soggetti appartenenti alla Specie in esame. Senza dimenticare che è necessaria, altresì, una vita a strettissimo contatto con il Cane, nonchè la presenza di una dote che per molti non è mai presa in considerazione: Essere infantili! -

L'infantilità racchiude una acerbità di pensiero che permette all'individuo di mettere in pratica un comportamento carente di complessità, un comportamento collegato ad uno stato emotivo che non ha progettazione futura e tanto meno è provvisto di squilibrio passionale.
Essere infantili non vuol dire essere ignoranti, semmai tutto il contrario. Infatti un Infante è perfettamente a conoscenza di un comportamento che parla di istinto.

Paragonando questa parte di discorso al settore umano, possiamo aggiungere una precisazione di notevole importanza.
- È normale che l'insegnante che si appresta ad istruire l'allievo, abbia un'età nettamente superiore a quella del Fanciullo da educare. Questo divario di età fa sì che fra i due ci sia un burrone che interrompe la comunicazione.
Il burrone simboleggia l'impossibilità per il Bambino di elaborare concetti adulti, e l'impossibilità di elaborare concetti infantili per l'adulto.
Però, mentre il Piccolo non può allungare il passo per toccare la sponda, opposta a lui, del burrone, il Grande può fare marcia indietro e arrivare a "tornare Fanciullo".
Il passo per tornare a concepire pensieri istintivi è sì lungo, ma appartiene all'adulto poiché è già stato vissuto da lui, tanto tempo prima... ed essendo parte del suo passato, basta solo cercare fra i ricordi per ricordare e capire che un Bimbo non sarà mai in grado di elaborare e programmare e perciò agire seguendo un canone da adulto.

Concludo:
Parlando per gli Allievi, coloro che si troveranno al cospetto di Insegnanti capaci di accorgersi di tante diversità, partono per l'avventura della loro Vita, con un ottimo presupposto!

Il difficile è trovarli questi Insegnanti!

 

Un grazie di Cuore a Fred e alla sua meravigliosa Famiglia!

 

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