Colloquio fra cani al parco:
Alberto – grosso e bianco; Ruth –
di media taglia, nera e pelosa; Schizzo –
piccolo e biondo, con l’argento vivo addosso;
Chicco – grande, color cioccolata e con
delle lunghe frange pendenti un po’ rasta;
Cognac – medio e riccioluto, un quasi barboncino;
Mimì – frugoletto di colore…mh…
misto come una coperta stile patchwork.
Alberto-
“Ciao ragazzi come state?”
Il gruppo-
“Tutto bene e tu?… ci sembri preoccupato!?”
Alberto- “Beh, che volete…
si sta avvicinando l’estate… a casa
non si fa altro che parlare di vacanze in posti
da sogno… da sogno!… in tutti i depliant
che ho visto girare non ce ne è uno che
sottoscriva “si accettano cani”, e
questo mi dà da pensare.”
Ruth- “Anche da me c’è
un panegirico di riviste, appunti e volantini,
ma non sono angosciata come te.”
Alberto- “Ti credo…
vai a stare dai nonni, in quella bella casetta
coccolata e viziata. Per te il problema è
il ritorno visto che i tuoi non ti permettono
tante smancerie.”
Ruth- “E tu Chicco?…
che ci dici?”
Chicco- “Oh per me hanno
prenotato la solita pensione casalinga in campagna,
poco lontano dalla nostra abitazione, ormai sono
anni che vado lì, e a dire il vero ci sto
proprio bene; aria fresca, cibo genuino, amichetti
per giocare e tante attenzioni da parte dei proprietari;
quasi non ci si crede che possa esistere un posto
così.”
Schizzo- “Ah! per me tutta
un’altra storia… i miei non mi lasciano
da nessuno, ormai sono cinque anni che mi portano
sempre con loro. Ovunque vadano “szip”
io dietro… sarà perché la
prima volta che mi hanno affidato alle cure di
un’altra persona ho combinato tanti di quei
guai che alla fine costo meno e creo meno problemi
se viaggio al seguito.”
Alberto- “Schizzo sei fortunato
ad aver trovato persone che ti sopportano!”
Schizzo- “No, no non è
questione di fortuna, chiamala pure BRAVURA ad
addestrare gli uomini!”
Ruth- “Ma piantala, che
se capitavi con i miei, vedi che fine facevi al
primo danno. Pensate che solo per essermi rotolata
in una meravigliosa pozzanghera, sono finita con
lettino e ciotole fuori di casa… sul balconcino…
pensavo di ricevere un bel rimprovero, magari
con bagno finale… ma addirittura lo sfratto
noo”.
Chicco- “Dai Alberto tirati
su, vedrai che alla fine da qualche parte ti sistemano.”
Alberto- “Come l’anno
scorso?… o quello precedente ancora?…
no grazie… preferisco l’esilio.”
Cognac- “Ciao a tutti,
come va?… scusate il ritardo, ma la mia
bipede è rimasta intrappolata nel traffico.
Che è successo?… mi sono perso qualche
cosa?”
Schizzo- “Si parlava di
vacanze.”
Cognac- “Bello!…Quando
partite?… dove andate?…quando tornate?”
Ruth- “Ciao Cognac, ma
che hai, sei tutto un pepe oggi?”
Cognac- “No, è che
sono tanto contento… la mia bipede ha discusso
tutta la notte con quell’ipotetico maschio
Alfa che si porta dietro da qualche anno. Pensate…
voleva passare le ferie in barca.”
Ruth- “E allora?”
Cognac- “Come e allora?”
Ruth- “Non ci vedo niente
di male nel voler fare le vacanze in barca.”
Cognac- “E io?… non
posso andare in barca. Si è vero, una parte
di me è un barboncino, quindi marinaio
per scelta, ma l’altra decisamente no. Se
solo penso all’acqua mi si rivolta lo stomaco
a onde.”
Ruth- “E quindi?”
Cognac- “E quindi l’ha
mollato.”
Chicco- “Dai Alberto non
scoraggiarti ancora di più.”
Alberto- “E’ triste
pensare che hai una famiglia che non ti vuole
bene.”
Chicco- “Ma il pranzo e
una cuccia ce l’hai?”
Alberto- “E’ vero,
il peggio non è mai morto. Quel mi preoccupa
è che ogni anno cercano pensioni più
parsimoniose per me, e alberghi più lussuosi
per loro. Torneranno a prendermi?”
Poco distante da loro, in un cespuglio,
nascosto dalle fitte foglie, un frugoletto.
Schizzo- “Ehi!…
e tu chi sei?”
Frugoletto- “Ciao, mi chiamo
Mimì.”
Ruth- “Perché ti nascondi?”
Mimì- “Sto cercando
di scappare.”
Cognac- “E da chi?”
Mimì- “Dagli amichetti
del mio padroncino.”
Ruth- “Ma i bambini sono
buoni, perché scappi da loro?”
Mimì- “Saranno
buoni quelli che hai conosciuto tu, questi di cui
ti parlo io sono delle pesti. Oltre alle solite
tirate di coda e di orecchie quando vogliono giocare
al tira-tira, oggi se ne sono inventata una nuova:
“fa caldo, facciamo il bagno a Mimì.”
Schizzo- “Beh, meglio il
bagno del tira-tira!”
Mimì- “Se il bagno
tratta di: acqua, sapone e spugnetta!.. loro hanno
voluto fare le prove di immersione. Mi hanno messo
la testa sotto l’acqua fingendo ch’io
fossi un sub. All’inizio si è trattato
di attimi, via via che la cosa andava avanti gli
attimi sono divenuti secoli. A quel punto mi sono
divincolato e uscendo dalla bacinella ho, accidentalmente,
urtato un bambino. Cadendo si è fatto male.
Di chi è la colpa?… mi hanno inseguito
per tutto il giardino, ero terrorizzato. Ho cominciato
a ringhiare e abbaiare. Poi il papà e la
mamma del bambino infortunato han detto che ero
cattivo e pericoloso.”
Alberto- “Povero frugoletto
ti sei sentito in trappola?”
Mimì- “In quel momento
l’unica cosa che mi è venuta in mente
è stata di fuggire. Il muretto del giardino
è basso, un salto e una piccola arrampicata
e… voilà… sono libero. Ora che
ho messo un po’ di strada fra me e casa voglio
stare nascosto, ‘ché se mi ritrovano
sono guai.”
Schizzo- “Ora però
hai il problema del vitto e dell’alloggio.”
Mimì- “Meglio la vita
da randagio che in una famiglia dove sei il giochetto
dei bambini!”
Chicco- “Sentendo i vostri
discorsi, credo di essere un cane fortunato. Il
mio compagno bipede è buono come il pane
e il suo nipotino è ben educato nei miei
riguardi. Pensando a loro mi riesce difficile credere
che esistano persone cattive.”
Alberto- “E non hai conosciuto
il mio compagno di box dell’altra estate -
per rendere l’idea dovrei dire di cella. Senza
dilungarmi troppo sulla situazione sanitaria e alimentare
del posto in cui ci trovavamo, che se no tolgo l’appetito
e la voglia di vivere a tutti, vi racconterò
un piccolo aneddoto che gli è capitato pochi
giorni prima di partire per le vacanze - per vacanze
si intendono sempre quelle degli altri, le nostre
sono prigionie…”
È solo un discorso fra cani, forse non del
tutto inventato, forse un po’ esagerato o
forse molto attenuato. Quel che ne consegue però
è un dato certo: con l’avvicinarsi
delle vacanze e con la cattiva educazione, il frugoletto
preso a Natale per far giocare il bambino o il vecchio
fedele una volta compagno della vita e ora inutile
e dispendioso impiccio, rimangono un serio problema.
Forse il problema non è monetario: se hai
un cane e decidi di non portarlo con te per le vacanze,
scegli per lui una sistemazione adeguata e dignitosa,
non elemosinare una pensione parsimoniosa e decadente,
scegli come se con lui, ci dovessi stare anche tu.
Se per te esigi più comodità non vedo
perché il tuo cane non debba averne. Se puoi
permetterti quindici giorni in un posto da sogno,
senza però consentire che il tuo amico possa
fare altrettanto, scegli di partire per metà
tempo, così farete fifty- fifty. Potrai in
più, passare il resto della tua libertà
dagli impegni giornalieri del lavoro, con l’anima
più fedele che avrai mai incontrato: il cane.
Detto ciò, eliminato il problema soldi, quale
altro problema può esistere?
Forse il problema l’hai dentro di te, con
te o con il resto del mondo o parte di esso. Se
anche così fosse , mi spieghi cosa c’entra
il tuo cane?
Buone vacanze!