A scuola con Fido


Il programma scolastico è già molto impegnativo, ma non credo che ai ragazzi dispiacerebbe aggiungere una materia che abbia come docente un cane.

E perché non un altro animale?

Perché il cane vive a stretto contatto con l’uomo da tantissimo tempo. Abita nella sua stessa dimora e ne condivide le gioie e le amarezze della vita quotidiana, rimanendo un animale equilibrato, da cui l’uomo stesso ha molto da imparare.

Che vuoi dire?

Voglio dire che il cane e l’uomo hanno molte cose in comune, ad iniziare dal modello ideale di vita.
Il cane come l’uomo è un animale sociale, e come l’uomo ha bisogno di appartenere ad un branco per sopravvivere. Il branco è ordinato in maniera gerarchica – papà, mamma, zie, zii, fratelli e sorelle – e tutti i membri di esso, sono a conoscenza dei propri ruoli, dei propri doveri e dei propri diritti. Nessuno si permettere di agire contro il benessere del branco, il branco è sicurezza, forza, riparo; il branco è fonte di vita.
E se a qualcuno dei componenti, non sta bene qualcosa?
Sa come far volere le sue ragioni; se tali ragioni vengono condivise, allora possono essere prese in considerazione, ma se vanno contro il benessere del branco e quindi, contro la forza del branco, il soggetto viene ripreso e spronato a rimanere nei ranghi, altrimenti quel che l’aspetta è l’esilio.
Detto in questo modo, può anche apparire un po’ drastico, ciò che invece li spinge ad agire in maniera così severa, è un innato, sano, equilibrio interiore. Pensiamo un attimo ad alcune azioni del cane e confrontiamole con quelle dell’uomo.
La famiglia: la prole e l’educazione.
Senza prendere il discorso su ciò che avviene nel mondo naturale, ossia in un branco di lupi (ove l’accoppiamento avviene esclusivamente per il mantenimento della specie, e dove, quindi, ad accoppiarsi sono solo gli elementi caratterialmente e morfologicamente migliori, proprio per assicurare alla famiglia forza di pensiero e di fisico), e, soffermiamoci ad osservare una mamma cane accanto ai suoi piccoli: con la determinazione e l’amore che le vengono dall’istinto, li protegge e si prende cura di loro in maniera totale. Li pulisce, li scalda, li nutre, li aiuta, li difende, li soccorre… anche molte mamme umane si comportano con i loro piccoli manifestando altrettanta dedizione, ma non tutte… tante, troppe, non appena si accorgono di portare in grembo una creatura, cercano di liberarsene servendosi di ogni mezzo per farlo – lecito e non – altre invece, se ne liberano appena venuta alla luce, abbandonandola nel cestino dei rifiuti o sotto un ponte, o sul sedile di un auto…
La differenza fra le mamme prese in considerazione, sta nel fatto che, le mamme cane non abbandoneranno mai i propri cuccioli, alcune mamme umane si.
Le mamme cane, educano i propri piccoli nel rispetto del prossimo, ossia, insegnano loro ad osservare i limiti dei propri spazi. Mi spiego meglio: nessun cucciolo di oggi, crescendo nella consapevolezza che non tutto è lecito, che bisogna seguire un ordine gerarchico, che non bisogna invadere le altrui libertà, sarà l’adulto sano ed equilibrato di domani, fedele al suo branco, felice ed orgoglioso di appartenere ad esso. Tutto questo lo impartisce fin dai primi giorni, dedicandosi a suoi piccoli 24 ore su 24, la mamma cane coglie ogni istante per insegnar loro la disciplina.
Anche molte mamme umane sono così, ma non tutte… tante, troppe affidano la loro creatura a qualcun altro già dai primi momenti di vita, e via via, con l’andar del tempo su questa linea, questi bambini passeranno di tutore in tutore, oppure se ne occupano il minimo indispensabile per permetterne la sopravvivenza. Spesso queste mamme umane, quando il bimbo comincia ad avere una certa autonomia, si nascondono dietro alcune metodologie di educazione che lasciano libero arbitrio ai piccoli, facendoli così approdare al mondo delle nuove esperienze in maniera errata ed errabonda. Questi fanciulli, crescendo senza un ordine, né gerarchico, né sociale, diverranno gli sbandati di domani, insicuri ed aggressivi, e per questo si dovrà ringraziare la loro mamma che non è stata in grado di impartir loro delle regole di vita.

Moralità civile: ciò che induce ad un comportamento giusto, non egoistico, nei confronti del prossimo.
Il cane e l’uomo, seguendo la giusta leader-ship - ovvero colui che sa infondere sicurezza, dimostrando con i fatti di essere un soggetto capace di mantenere forza nel branco, colui che sa difendere i suoi familiari, dimostrando di essere un tutore a cui chiedere aiuto quando occorre - crescono con l’esatta convinzione che, agendo secondo le giuste regole - per giuste , intendo volte al bene della comunità - riusciranno a sopravvivere in un mondo dove il pericolo è sempre in agguato.
Il crescere seguendo regole di moralità e di rispetto, vuol dire crescere sani, forti e sicuri, perché sana, forte e sicura è stata l’educazione ricevuta.
Nel mondo del naturale, ciò accade sempre, in quello umano no.
Chi non ha avuto questa fortuna, si riduce a condurre una sopravvivenza piena di compromessi. Per compromessi intendo, accordi di ogni tipo, dal basso strisciare ai piedi di qualcuno pur di ottenere un tozzo di pane, al meschino ed egoistico primeggiare calpestando tutti e tutto per il solo desiderio di contare ed avere di più del prossimo.
Nel mondo naturale conta solo il bene del branco, il quello umano… non sempre.

Le avversità.
Non ho mai visto un cane lamentarsi di una sventura capitatagli. Ho visto cani maltrattati, accettare dalla mano del padrone qualunque cosa, solo perché era il suo signore ad ordinarlo. Ho visto cani privati del proprio equilibrio perché il loro signore e padrone non era in grado di governarli. Ho visto cani feriti attendere fiduciosi, in silenzio, la mano di un’anima pia che si occupasse di loro, visto che il loro signore li aveva abbandonati. Ho visto cani mutilati, girovagare allegri e baldanzosi accanto al loro signore perché egli li aveva curati e non rinnegati nel momento del bisogno. Ho visto negli occhi dei cani, un ottimismo e una gioia immensi, una speranza e un desiderio di dare nonostante tutto. Negli occhi di molti esseri umani, no.

Credo fermamente che nelle scuole, dovrebbe essere inserita una nuova materia che abbia come docente un cane, e la chiamerei: educazione civile.

 

 

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