Un Cane definito iperattivo viene riconosciuto da alcuni
atteggiamenti chiave:
- è irrequieto in diverse occasioni;
- mette energicamente le zampe addosso alle persone conosciute
o non;
- usa le zampe anteriori grattando le porte per aprirle;
- salta sui mobili per ispezionarli;
- è in generale un soggetto materiale;
- nei giochi mostra violenza;
- vuole coinvolgere tutti nei suoi giochi;
- mostra molta attenzione per tutto ciò che si
muove;
- mostra molta attenzione per i rumori;
- mostra sempre il muso nel momento delle carezze;
- mostra felicità girando su se stesso velocemente;
- mostra irrequietezza se lasciato solo;
- rosicchia tutto quello che gli capita a tiro se si annoia;
- corre velocemente quando viene liberato;
- non si lascia mettere il collare e il guinzaglio;
- precede sempre il proprietario in passeggiata e si affretta
a girare gli angoli dei palazzi;
- è vorace nel mangiare;
- è difficile saziarlo nel cibo, e per questo vomita
il cibo e lo rimangia;
- abbaia e si dimena per avere attenzioni;
ecc. ecc. … e aggiungete tutto quello che vi può
venire in mente pensando ad un Cane ‘’vivo’’
- ‘’vivace’’ e pieno di temperamento!
Secondo me, le caratteristiche comportamentali
appena descritte riguardano solo
un Cane che ha una gran voglia di
vivere oltre a un lampante bisogno
di essere un po’ educato.
Da ‘’chi di dovere’’,
le cure consigliate sono riconosciute
in ‘’somministrazioni’’
di ‘’prodotti’’ a base di rimedi
naturali o di medicinali sintetici.
Non mi permetto di entrare nel merito delle cure consigliate
(da ‘’chi di dovere’’)
perchè non è il mio campo lavorativo, ma
vorrei che porgeste l’attenzione sul come riconoscere
questa patologia.
A parer mio, troviamo solo la
descrizione di un povero Cane che è
in continua richiesta di educazione (desiderio
di esprimere le proprie capacità seguendo un indirizzo),
continua richiesta di fare parte di una Famiglia
dove ci siano dei ruoli da rispettare, dei compiti assegnati
e delle attenzioni parentali. In
nessuno di quegli atteggiamenti descritti
trovo uno squilibrio mentale, ma
solo ed esclusivamente una grande comunicazione del Cane,
e assidue richieste di appartenenza e di ordine, nelle
quali trovare la propria identità e sicurezza.
Riflettiamo: l’iperattività,
in quanto malattia da intossicazione o mancanza di ossigeno
alla
nascita, ecc. ecc. provoca un inadeguato controllo degli
impulsi e dei movimenti; da non confondere con uno stato
di agitazione dovuto ad una scarsa socializzazione ed
educazione o ad un temperamento alto, che già nella
loro singolarità, enunciano uno spettacolo di apparente
irrequietezza; se uniti poi in un’unica miscela,
favoriscono una visione nell’osservatore, di stato
di agitazione non controllato. Cause ed effetti, sono
molto diversi.
Pensando alle motivazioni di stimolo, che associano a
questo irreale disturbo, mi viene spontaneo dire: ‘’e
pensare che c’e chi paga oro coloro che indirizzano
i Cani, fin da piccini, a stimolazioni e stimolazioni
per averli, una volta adulti, con una insaziabile voglia
di fare, attivi sempre e comunque!’’
… beh, forse è il caso che i tanti sapiens
parlanti, quando sposano nuove metodologie e nuove patologie,
si mettano d’accordo su cosa fare e cosa dire, non
credete?!
In ultimo dobbiamo sottolineare che l’iperattività
viene attribuita anche ad una sintomatologia che
presenta il paziente in uno stato definito irrequieto
e di ‘’cattivo umore’’, cioè,
trovandoci davanti ad un soggetto ombroso e agitato è
possibile diagnosticare il suo comportamento come ‘’atteggiamento
derivato da iperattività’’.
Sinceramente se vedo un Animale irrequieto e di cattivo
umore mi viene da pensare prima di tutto
che ha qualcosa che non va, che forse ha un malore e non
sa come reagire ad esso, oppure sta vivendo una situazione
che lo far star male a livello psicologico; ma una situazione
esterna a lui, non derivante da ipotetiche malattie o
squilibri.
Avete mai pensato a quando vi sentite male e non riuscite
a debellare il dolore o il fastidio che sentite? …
o a quando qualcosa o qualcuno vi crea un grave problema
a livello psicologico? … di che umore siete? …
e come apparite a chi vi guarda dall’esterno?
Dal libro: ‘’DIARIO
- Similitudini fra Cani e Lupi - Illuminanti Riflessioni’’
Quindi, mettendo da parte le elucubrazioni mentali degli
azzecca-garbugli, analizziamo la realtà di cosa
vuol dire un ‘’disturbo’’ (un
sano comportamento) riconosciuto come ‘’iperattività’’
Avete mai sentito parlare di ‘’appetibilità’’?
Sicuramente si!
E allora ragionate con me facendo una semplice analisi.
Appetibilità – significato
ed etimologia della parola
Dal vocabolario della lingua italiana: appetibilità
sostantivo femminile (derivato di appetibile) –
l’essere appetibile, condizione di ciò che
è appetibile: appetibilità di un bene.
Dal dizionario dei sinonimi e contrari
Sinonimi: desiderabilità, piacevolezza, attrattiva,
fascino, seduzione.
Contrari: repellenza, ripugnanza, nausea.
Gusto e sapore, appetibilità del cibo
L’appetibilità di un alimento o di un
liquido o di una qualsiasi altra particolarità
che scatena una singolare attenzione e attrattiva, dipende
dallo stato di un individuo, ed è minima dopo il
consumo di esso/essa e massima quando si è in stato
di astinenza
Da Oxford languages
Appetibilità – qualità che rende desiderabile
qualcosa attraendo soprattutto i sensi e l’immaginazione.
Da quanto riportato è facile dedurre che ‘’un
qualcosa di appetibile’’ favorisce nell’individuo
Cane o altro Animale (fa cui anche noi), l’irrefrenabile
desiderio di ‘’saziare quell’appetito’’.
Che si parli di un alimento o di un altro ‘’stimolo’’,
ecco che l’organismo spinge a ‘’soddisfare
quella voglia di ‘ … ‘! ‘’.
Più l’azione che permette di soddisfare l’appetito,
tarda, più l’appetito si fa potente e con
lui aumenta l’espressione comportamentale che si
innesca nell’individuo in questione.
Ed ecco presentarsi la caratteristica ‘’acquolina
in bocca’’ (sinonimo di ‘’pregustazione’’
della tal cosa), e l’immancabile irrequietezza o
frenesia che maggiora ad ogni istante che separa dalla
‘’meta’’. L’insorgere della
salivazione o dell’attività motoria (indi
cerebrale) rivela il coinvolgimento di chi vive questa
situazione in prima persona, movimenti accelerati che
si moltiplicano uno sull’altro quasi non ci fosse
una soluzione alla possibilità di realizzare il
‘’desiderio’’, vengono confusi
con quei singolari movimenti tipici della reale disfunzione
causata da intossicazione o dalla mancanza di ossigeno
alla nascita.
Input di appetibilità.
Tutto ciò che scatena ‘’gusto’’,
rientra nella categoria.
Avremo quindi fasi di appetibilità non solo se
davanti ai nostri occhi e sotto le nostre narici passa
un vassoio di manicaretti. No! A scatenare la nostra appetibilità
può essere anche qualcosa di non commestibile.
La smania ci attraversa e non vediamo l’ora di ‘’soddisfare
il nostro appetito’’!
Attenzione! … non finisce qui!
Ad unirsi alla combriccola scatenante l’appetito
possiamo trovare benissimo il temperamento (capacità
di reagire ad uno stimolo esterno o capacità di
creare uno stimolo esterno).
Se il Cane o un alto Animale (fra cui anche noi) si annoia,
o non trova stimolante ciò che sta vivendo, ecco
che si attiva per ovviare al problema. … In un susseguirsi
di atti si inventa ‘’la qualunque’’
divenendo a volte anche frenetico nelle risposte.
MA …
Tutto questo non è una
malattia, bensì una della tante espressione di
chi non è morto e sa benissimo di essere vivo!!!