Isolamento o considerazione

 


Le nuove teorie della cinofilia moderna promuovono ‘’La stanza della calma – isolamento del Cane per insegnargli la riflessione’’.
Questa teoria certifica senza ombra di dubbio che la cinofilia è morta!

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In tanti anni di vita con i Cani e durante le tante osservazioni fatte guardando e riguardando i documentari sulla vita dei Lupi, mai ho visto la mancanza di considerazione come espressione educativa di un’azione.

Attaccamento e dedizione alla Famiglia, sincerità espressiva ed espansività, sono le fondamenta dell’organo familiare degli Animali sociali.

Animali sociali … noi come loro siamo Animali sociali, e nella parte più vera del nostro essere ci assomigliamo e, per questo, in molte espressioni ci riconosciamo.

Attenzione però … le linee evolutive pongono dei freni alle fasi di sviluppo degli atti nelle fasi di crescita!

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NOTA: mi permetto di portare nel discorso e fra gli esempi, specifiche del nostro vivere umano, affinché il lettore possa fare i dovuti paragoni per esperienze di vita vissuta o per ipotesi analogiche.

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Gli Animali ci mostrano come siamo realmente e risvegliano nella nostra Memoria ‘’l’intimità della tana e come tutto ha origine da quel magico primo abbraccio’’ … ci insegnano cosa vuol dire ‘’assistere ed educare’’ … ci insegnano ‘’il significato della conferma e del diniego’’, ‘’l’espressione e il rispetto’’ … e ci insegnano ‘’la collaborazione’’!

Ci mostrano il legame e la sicurezza che si creano nella tana!


‘’Ogni onda del mare ha una luce differente,
proprio come la bellezza di chi amiamo.’’ - Virginia Woolf

Virginia Woolf, con queste poche parole ci dice quanto ‘’i metodi non abbiano nessuna efficacia’’. Le diversità individuali pongono dei paletti che impediscono la classificazione di un procedimento educativo valido in ogni situazione e per ogni individuo!

In una Famiglia dove le cure dell’attaccamento e l’assistenza nell’apprendimento, non sono state accantonate e dove i si e i no appartengono al linguaggio normalmente usato, così come pure i prova, i sono qui, i non arrenderti, i non demoralizzarti per una cosa che non riesci a fare subito, i dai tempo al tempo … i dimmi ti ascolto … i non esagerare … e non da ultimo i se vuoi lo possiamo fare insieme, vedo l’armonia fra gli individui e vedo la crescita equilibrata in un continuo sviluppo armonico.

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Il tema di oggi è ‘’l’indifferenza’’.
Per essere più comprensibile, riporto un esempio che appartiene alla mia infanzia:
Ricordi - Se non mi comportavo bene, mancavo di rispetto a qualcuno, o ero insolente, non mi si lasciava lì con un palmo di naso a chiedermi se avevo fatto bene o male a comportarmi in un certo modo; il dubbio è padre dei sensi di colpa e i sensi di colpa vanno a braccetto della frustrazione.
Mi sentivo isolata quelle volte in cui Mamma mi faceva passare alcuni comportamenti, ma ero grandicella già, e capivo che lo faceva per marcare un comportamento errato (tante volte era stata lì a spiegarmi e tante volte avevo promesso di non fare più certe cose; ma poi la tentazione di quelle cose era più grande delle promesse e così, Mamma ricorreva all’ultima escamotage, ignorarmi … non ignorava l’azione, ignorava me … la solitudine di quel no verbale mancato, era più devastante di un no detto con voce austera … ma mi permetteva di apprezzare ancor di più le sue attenzioni quando mi comportavo bene.

Non è vero che l’indifferenza fa meno male dell’affronto, e non è vero che con l’indifferenza impari a non fare certe cose se prima non sai bene che ‘’non devi farle’’; tutti i comportamenti sociali devono essere parte dell’Essere, prima che quest’ultimo possa capire quando l’indifferenza ha un valore educativo e non di disinteresse.
Marcare attraverso la ‘’non marcatura’’ un’azione sbagliata o detta più facilmente ‘’ignorandola’’, se prima il soggetto che deve imparare l’educazione non sa che quella azione non è idonea, è completamente inutile se non oppositiva all’educazione che vorremmo dare lui. Se lui non sa, come fa a capire che non ci si deve comportare così?

L’indifferenza ti lascia ‘’solo’’ nel contesto sociale … e il distacco dalla socialità cresce.
L’indifferenza ti lascia ‘’solo’’ nel dilemma … e l’insicurezza cresce.

L’indifferenza è forse la peggior emarginazione che gli Animali Sociali possono vivere; nati per stare nel Gruppo e con il Gruppo condividere ogni momento, senza ‘’il Gruppo’’ vivono uno stato confusionale.
Gli uomini capiscono le vicissitudini e i conflitti che conducono a non avere più la considerazione del prossimo e sono in grado di organizzarsi per aggiustare le situazioni che hanno portato a renderli vittime dell’indifferenza - indifferenza espressa in varie maniere - mentre un Animale diverso dall’uomo, no. Non lo capisce un Animale inferiore per evoluzione, e non lo capisce un Bambino che ancora non è in grado di ragionare in maniera diversa da quella di un Animaletto.
Far vivere l’isolamento, l’indifferenza a un Bambino e a un Cane, è crudeltà pura!

Molto meglio una serata senza televisione che il silenzio di Papà e Mamma, meglio un rimprovero che il silenzio.

Il bacio, il rimprovero e la punizione* fanno parte dell’educazione e della considerazione. Nessuno di noi, cresciuto in questo modo, con la carezza e lo sguardo a volte ‘’agghiacciante’’ del rimprovero, è mai diventato un teppista! Ci sarà un motivo?
Si c’è, ed è riconosciuto in un rapporto fatto di considerazione, quello stesso rapporto che molti uomini hanno dimenticato quando hanno cominciato a staccarsi dalla Natura.

*Parlando di ‘’punizione’’, chiariamo che è un concetto che fino ad una certa età il Bimbo non è in grado di comprendere, e come non lo è lui, non lo è nemmeno il Cane; prima di quel salto evolutivo, unita alla conferma e alla positività del bacio, comprendono e accettano la correzione.

Lo sviluppo emozionale di un Cane, e quello di un Bambino, in determinate fasi di apprendimento, può essere paragonato. Per questo, le riflessioni/considerazioni sopra riportate, è possibile leggerle pensando ad entrambi. Il ragionamento non muta, mutano le espressività, e mutano le complessità dei ragionamenti, diverse per obbligo di Specie, ma tutto quello che racchiude l’importanza dell’attaccamento e dell’assistenza educativa, per un più idoneo apprendimento, rimane esattamente uguale.

Ne consegue un’evoluzione nella distinzione degli stimoli e adeguata risposta.

Il mondo è stato generato da una forza aggregante che coinvolge le Vite nella collaborazione. Se una Vita viene allontanata dalle altre Vite, quella Vita è destinata a morire.

Il potere di un abbraccio.

Esistono Popoli che danno, all’origine della Vita, una visione esclusivamente spirituale.
Essi hanno, con il Pianeta, un legame molto forte, molto più che non qualsiasi altra congregazione umana. Per loro, la Terra è sempre stata e continuerà ad essere, una grande Madre che nel suo abbraccio, provvede ai suoi Figli.

‘’Allorquando la Vita bussò all’uscio del Pianeta Terra, esso si trasformò in Madre, scegliendo l’Acqua come prima culla per sua Figlia e per i Figli che da Lei sarebbero nati!’’ - (che nell’Acqua e dall‘Acqua sarebbero successivamente giunti).

Il Grande Spirito affidò all’Acqua il compito di dare la Vita
(Proverbio Indiano)

Tratto dal libro “A TE …” - Educazione Naturale - di Barbara Tullio e Paolo Caldora

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Interessante estratto dell'intervento del Prof. Frajese in cui spiega ciò che avviene nell'organismo in seguito a forte stress - video

 

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