I predicatori cinofili

Una vera e propria setta con tanto di panegiristi, quaresimalisti, seguaci vari e purtroppo, anche vittime sacrificali ( gli “attributi” dei cani che hanno avuto la sfortuna di capitare nelle loro mani ), tutti pronti ad anteporre i propri interessi a quelli della comunità.

Non è difficile riconoscerli, normalmente si aggirano nei parchi, giardini e dovunque ci sia la possibilità di incontrare probabili uditori.

Hanno un aspetto semplice, non amano mostrarsi troppo appariscenti, ma possiedono alcune particolarità chiave:
-tracolla porta-impicci con porta-cellulare incorporato, auricolare inserito in modo da avere le mani libere…
-n°1 cane al seguito rigorosamente con pallina o legnetto in bocca, pronto a porlo a chiunque gli capiti a tiro visto che, il compagno bipede è troppo impegnato nel reclutamento di discepoli.
-n°1 cane al piede rigorosamente con bottiglietta di plastica ( piena o parzialmente piena d’acqua per suscitare stupore e curiosità nei passanti ) in bocca, diligente, paziente, annoiato, pronto ad eseguire al momento della richiesta i fantastici esercizi: seduto, terra, fermo, porta, non toccare, chiedi per piacere ( abbaia ), saluta ( dai la zampa ), fai l’orsetto, salta l’aiuola, fai la capriola, muori e dulcis in fundo, da quando in televisione e ad alcune fiere il pubblico è stato intrattenuto con il dog-dancing, slalom fra le gambe e … chi più ne ha più ne metta.
-manuale di pronto soccorso psicologico, ove la materia è sapientemente spiegata in maniera facilmente comprensibile per l’uomo, ma completamente indecifrabile per il cane.

Proviamo a seguirne uno, ma attenzione, senza il minimo rumore, altrimenti per noi è la fine…
Ore 7.00 sono già al lavoro. Normalmente è un orario in cui il probabile pubblico è a fare la passeggiatina con il fido cagnetto. L’ingegnoso predicatore è pronto al varco per la prima esibizione con il n°1 cane al piede con bottiglietta … e avanti inizia lo spettacolo.
Il curioso spettatore, non avendo molto tempo a disposizione ( la scuola, l’ufficio, i figli, un’intera giornata da organizzare…), guarda distrattamente, ma quegli esercizi gli rimarranno in mente per tutta la giornata, e il suo pensiero sarà rivolto al momento in cui avrà un po’ meno fretta per poter guardare meglio e chissà provare anche con il suo fido cagnetto. E questo il predicatore lo sa.
Ore 15.00 inizia la vera opera. Il cellulare è acceso, l’auricolare inserito, i cani sono liberi…ma che dico!…loro sono sempre liberi, sono talmente buoni, educati ed equilibrati, che non hanno alcun bisogno del guinzaglio. A loro non potrà mai accadere di distogliere l’attenzione dal maestro, sono addestrati con amore e gentilezza. La distrazione di attraversare, senza autorizzazione la strada , la possibilità di tuffarsi in una corsa frenata dietro a un gatto o ad una bicicletta, la balzana idea di seguire un istinto, non potrà mai verificarsi. Sono talmente devoti!…
Sono talmente condizionati da una vita ripetitiva e tediosa che li ha resi artificiali in modo da non riuscire più ad esprimersi.
Se però un giorno, malauguratamente, uno di loro non resistesse a un richiamo naturale, sicuramente dal manuale di pronto soccorso psicologico, uscirebbero le parole magiche: “è stato aggredito da un animale squilibrato e ora anche lui è diventato pericoloso!”… se lo sfogo del malcapitato è stata una zuffa con un suo pari; ” è impazzito!”… se si verificasse una ribellione all’uomo. E i portentosi rimedi: “la castrazione e una buona dose di tranquillanti”.
Nemmeno se, rincorrendo una preda ( moto, auto, gente che corre… ) il cane rimanesse gravemente ferito, al maestro verrà in mente di attribuirsi una minima colpa. Avremo ancora una volta la frase magica che lo esulerà da ogni responsabilità : ”d'altronde ha seguito un istinto!”… ma come?…fino a qualche minuto prima quella stessa persona non aveva predicato l’impossibilità di una trasgressione da parte dei suoi cani ( e di tutti i cani lavorati con lo stesso sistema ) altamente addestrati con l’infallibile metodo gentile ( = per favore, click-clicker, biscottino = noia = ammaestramento = abuso)?
Scusate l’uscita di pista e rientriamo al parco.
Ecco lo zaino porta-impicci viene aperto. Vediamo cosa c’è dentro: ciotola (giusto, in ogni momento i cani potrebbero aver sete, anche perché se no quale motivazione potremmo dare alla bottiglietta di plastica con acqua diligentemente portata da uno dei due? non può essere veramente solo per pubblicità); n°10 palline da tennis (giusto, ad ognuno la sua, e una per ciascun amichetto, così non si litiga come i bravi bambini; chissà perché poi vanno a cercare tutti la stessa?); biscotti (giusto, sono i premi per la corretta esecuzione degli esercizi. No, un attimo! Il predicatore sta informando un ascoltatore, e precisa che sono una parte della razione giornaliera di cibo, e verrà elargita solo se l’esercizio sarà eseguito correttamente, altrimenti l’allievo riceverà … un pugno di mosche).
Forse ho capito male visto che sono un po’ in disparte, possibile che questi cani mangino solo se lavorano bene?… avrò frainteso. Meglio guadare ancora.
I minuti passano velocemente, gli uditori aumentano con il susseguirsi delle moine dei diligenti cagnolini, e finalmente le prime domande: “anche io posso essere in grado di insegnare queste cose al mio fido? Ma sarà abbastanza intelligente da poterle imparare? Che metodo usa lei per addestrare? E quanto tempo ci vuole?”.
E’ fatta! Sei caduto nella rete.
Il predicatore ti spiegherà come, dove e perché, e anche di più. Ti insegnerà a circuire la semplicità del tuo cane e ti elargirà inoltre (stupore) consigli medici che sicuramente, anche il veterinario più esperto non saprà darti.
Il tutto avrà un prezzo, ma non importa, avrai l’occasione di avere a disposizione un comportamentista, un educatore, un medico, un amico sincero 24 ore su 24 (ricordi il cellulare sempre attivo?), in barba a tutti coloro che hanno studiato e lavorato per cercare di capire il pianeta cane. Gli anni di esperienza, di sudore, di denaro spesi dietro ai libri e a far pratica negli ambulatori, nei canili, nelle scuole non hanno alcun valore al pari di questo predicatore.

 

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