In lontananza vedi ‘’qualcuno’’
che forse conosci o forse no; mentre cerchi di capire
chi è, ‘’lui’’ ecco che
comincia a correre velocemente verso di te; al suo seguito
c’è qualcun altro che, invano, cerca di frenare
tanta impulsività e che, alla fine, abbandona l’impresa
perché si rende conto di non farcela …
In un attimo ti trovi sommerso da tutta quell’enfasi!
…
A seconda di chi e questo ‘’qualcuno’’,
ossia: se è un qualcuno che conosci, la cosa può
farti felice o molto felice, ma può anche essere
che tu ne sia fastidiato o quanto meno che tu sia contrariato,
per ‘’n’’ ragioni; pensando in
positivo, diciamo che essere travolti da tale ‘’spinta’’
e ricevere un abbraccio da ‘’film’’,
ci fa sentire davvero tanto tanto importanti, se invece,
ad investirci è qualcuno che non conosciamo, beh
la cosa non sarà sicuramente accolta alla stessa
maniera.
Non dando per scontato che il ‘’qualcuno’’
appartenga specificatamente alla specie animale homo sapiens
sapiens, immaginiamo che Egli sia un Animaletto di altra
varietà … diciamo che sia un Cane. …
Se ami i Cani, e conosci quel Cane nel particolare, sapere
che il solo scorgerti in lontananza è sufficiente
per dar lui la spinta per arrivare il più presto
possibile da te, ti rende felice, ma può anche
capitare che la situazione non sia delle più congeniali,
e l’essere travolto non sia quello di cui non potevi
proprio a fare a meno in quel momento.
Diciamo che le circostanze dettano sempre delle prerogative
favorevoli o no ad alcune ‘’effusioni’’.
E diciamo anche che conoscere le ragioni per cui esse
vengono portate avanti, ci rende più o meno disponibili
a quel certo tipo di incontro/scontro.
Noi esseri umani, agiamo sempre conseguentemente a quel
che la nostra testa e la nostra esperienza ci dice. Difficilmente
pensiamo che il resto del mondo possa non condividere
i nostri atti e che possa pensare molto diversamente da
noi. Spesso ho fatto degli esempi sulle convinzioni umane
nei confronti del pensiero degli Animali non appartenenti
allo stesso genere, ma per quanto mi sia sgolata, non
ho mai ottenuti molti risultati. Il problema sta nella
difficoltà dell’uomo ad accettare le diversità;
cosa che personalmente invece accetto dagli Animali non
sapiens, perché per loro arrivare a leggere le
diversità è praticamente impossibile. O
meglio: essi vedono e percepiscono le diversità,
le interpretano come meglio possono ma il loro ‘’come
meglio possono’’ non può essere tanto
di più di quanto loro riescono ad elaborare. Gli
uomini invece, essendo evoluti, possono tornare indietro
di parecchi gradini e capire … il problema è
che sono talmente offuscati dalla loro saggezza, che nel
nome dell’empatia e di altre sciocchezze (paragoni
che non c’entrano con le questioni in oggetto) non
vedono le diversità che non siano altro che ‘’l’aspetto
fisico’’!
Ergo, per tutte le cose che dipendono dal loro ‘’giudizio’’,
è a loro stessi, al loro modo di pensare che fanno
affidamento.
E veniamo al discorso di oggi!
Fin da Bambini veniamo educati nelle modalità espressive
e nelle forme di comportamento da tenere allorquando ci
troviamo in presenza di estranei e di quando siamo in
famiglia o fra Familiari. I differenti comportamenti,
variano sia per variazioni di personaggi con i quali entriamo
in contatto e perciò per la confidenza che abbiamo
con detti personaggi, sia per le situazioni in cui ci
troviamo.
L’Educazione è una forma disciplinare da
cui non possiamo sottrarci!
Senza confondere la cosa con “castrazione dell’Io”,
chiariamo subito che stiamo parlando di rispetto verso
il prossimo, rispetto che tale educazione porta alla luce!
Confusi dall’emozione positiva scaturita dalla
corsa di una persona verso un’altra persona (persone
conoscenti), noi vediamo solo la gioia dell’atto,
e per questo, quando si tratta dello stesso atto, formulato
però da un Animale di altra Specie, a meno che
non sia (questo Animale) una ‘’Fiera’’,
ecco che godiamo già in anticipo (mentre assistiamo
alla corsa) della gioia di colui che agisce e della gioia
che vivrà (o sta vivendo) colui che riceve!
La confusione nel valutare la scena esiste sia se l’azione
è mossa da una persona verso l’Animaletto
che l’esatto contrario.
Esempio:
Un Bimbo ma potrebbe essere anche un adulto) vede un bel
Cane e non riesce a trattenersi, gli corre incontro per
toccarlo.
Un Cane vede una persona che conosce (potrebbe essere
un adulto o un Bimbo) e gli corre incontro per mettergli
le zampe addosso e chiedergli a modo suo atti di confidenza.
In entrambi i casi le reazioni possono essere gioiose
come l’esatto contrario.
In entrambi i casi i due destinatari possono compiacere
l’atto come anche no.
Se riuscite a leggere le azioni nel giusto modo, vi accorgerete
che gli impulsi del Bimbo e dell’Animaletto che
chiedono interazioni, mancano di rispetto verso chi dovrebbe
ricevere l’offerta.
Senza star qui ad analizzare il perché, vorrei
che si riuscisse a capire che ‘’non chiedere
prima di agire’’ è una mancanza di
rispetto.
L’Animaletto potrebbe impaurirsi dell’atto
affettivo del Bambino, soprattutto se non lo conosce o
se intento a fare altro. E la stessa cosa potrebbe accadere
a parti inverse.
I perché dei possibili rifiuti all’interazione
possono essere molteplici, ma a prescindere delle ragioni,
non sta scritto da nessuna parte che gli spazi altrui
debbano essere invasi a prescindere!
Nelle forme di dialogo, ad un altro essere umano possiamo
spiegare a voce il rispetto per la privacy, mentre ad
un Animaletto diverso da noi, non è altrettanto
facile. Dobbiamo perciò, con lui, provvedere affinché
non esageri nelle sue effusioni e per far sì che
l’educazione abbia / dia il suo risultato, dobbiamo
essere costanti nell’insegnargliela ed essere soprattutto
meno menefreghisti di quello che può pensare o
volere in quel momento il destinatario dell’atto!
La responsabilità degli atti compiuti dai
Bambini e dagli Animaletti è dell’adulto
che li accompagna; se a compierli è un adulto è
logicamente responsabilità propria, il che vuol
dire che se l’adulto non rispetta la propria
responsabilità egli stesso è carente di
tale educazione, per cui forse è il caso che prima
di prendersi certi impegni si guardi un attimo allo specchio.