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Se la prima parola che ci viene in
mente è " SACRIFICIO ", scartiamo
subito l'ipotesi di avere un amico a quattro zampe,
poiché ci sarà sempre di peso anteporre
un suo fabbisogno ad un nostro.
Se invece fosse " IMPEGNO ", possiamo
proseguire e dare corpo all'idea. |
Quando decidiamo
di accogliere nella nostra " vita "
un cane, ci sarebbero alcuni aspetti da valutare.
Innanzitutto conosciamo il cane?
Possiamo dividere il genere umano che se ne dichiara
amante e conoscitore in due parti, che chiameremo
"A" e "B".
"A" sostiene che il cane in quanto "
animale " (nel senso più semplicistico
della parola) debba essere trattato da essere
inferiore per questo lo isola dal resto della
famiglia negandogli il calore della vita sociale.
"B" lo eleva, viceversa, addirittura
a livello umano (nel senso più complesso
della parola) per cui scambia comportamenti semplicemente
istintivi con cervellotiche azioni umane.
In nessuno dei due casi riscontriamo l'amore per
il cane, ma una totale non conoscenza di questo
essere vivente.
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Il cane è un animale
sociale, non è quindi nei suoi schemi una
vita solitaria.
Quante volte c'è capitato di vedere il
nostro amico accovacciato davanti alla porta di
casa nell'attesa di una " APPARIZIONE ",
o sotto la finestra dove sente più forte
la voce dei suoi familiari. E quante volte abbiamo
sentito quella frase (offensiva a parer mio nei
confronti di chi la pronuncia): " che cane
stupido, con tanto spazio che ha là fuori,
sempre qui vicino deve stare? ". |
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Tutti i suoi
comportamenti ci parlano della socialità
e della conoscenza delle leggi del branco (delle
regole della famiglia). Ne conosce e apprezza
la gerarchia. Sa che il capo-branco ovvero il
capo-famiglia è colui che provvede alla
sua sicurezza, lo accudisce, lo nutre, lo cura.
E sa che il suo operato è sempre volto
alla preservazione del nucleo familiare.
Così com'è sbagliato l'isolamento
anche l'affetto morboso può creare non
poca confusione nell'ordine psicologico del nostro
amico. Ad esempio condizionare la nostra vita
ad uso e consumo del cane, permettere lui di usare
la casa a suo piacimento, permettergli di ordinare
il MENU' può fargli credere di essere il
capo incontrastato. |
Questo nostro comportamento
potrebbe quindi, essere interpretato come una
totale sottomissione nei suoi confronti e, se
il cane in questione fosse dominante per indole,
ciò non farebbe altro che aumentarne le
caratteristiche; ed allora guai a contrariarlo,
poiché comincerebbero i problemi. Se invece
fosse un gregario, lo metteremmo in una posizione
troppo pesante innervosendolo e facendolo "scattare"
al minimo sospetto. Per usare un termine umano
di moda, avremmo un cane "stressato". |
Altre caratteristiche prettamente
umane: "Il dispetto" e "la gelosia".
Il cane non è capace di elaborare il dispetto.
Se dopo un'intera giornata lasciato a casa da
solo, ci ritroviamo le sedie rosicchiate, è
possibile che si sia semplicemente annoiato, e
non c'è niente di più saporito di
un pezzo di legno per ingannare il tempo. Così
come in lui non c'è la gelosia. C'è
la possessività, c'è la protezione.
La gelosia è un concetto astratto puramente
umano.
Le domande che dovremmo porci in seguito sono
le seguenti:
1) Che persona sono ?
E' fondamentale conoscersi a fondo poiché
in base a come siamo possiamo scegliere fra le
varie tipologie, cani di razza o bastardini. Le
razze, diverse fra loro sia nell'aspetto fisico
sia in quello psicologico, possono rispecchiare
alcuni lati del nostro carattere. Così
come i bastardini: poniamo l'attenzione alla somiglianza
più evidente con una razza poiché
essendo quella dominante ne rispecchieranno maggiormente
le caratteristiche.
2) Vivo solo o divido la mia casa con qualcuno
?
Se siete un single attenzione a non scambiare
il cane per il partner mancante; se siete una
coppia per il figlio non avuto; se siete una famiglia
con prole siate pronti ad insegnare ai vostri
figli il rispetto per gli animali.
3) Dove abito ?
E' importante la locazione della nostra abitazione
e sapere come il vicinato vive l'approccio con
il cane.
Forse per chi risiede in campagna o comunque fuori
dei centri urbani, i problemi sono minori. Il
consiglio è di recintare adeguatamente
il giardino o terreno in modo da non permettere
al nostro amico di fare passeggiatine senza permesso
fuori dalla proprietà, nè ad altri
di entrarvi.
Se invece abitiamo in città sarebbe opportuno
conoscere le regole condominiali dello stabile,
se sono o no accettati i cani. Il consiglio è,
se questa clausola non fosse menzionata, di farvi
mettere per iscritto che potete ospitarne in appartamento.
Evitereste tragiche scene di distacco per impossibile
convivenza.
4) I miei impegni mi lasciano del tempo per il
cane ?
Vorrei precisare che non è così
importante la quantità, ma la qualità
del tempo che dobbiamo dedicare al nostro amico.
Una volta analizzato tutto ciò cerchiamo
di saperne di più sulle varie razze. Per
semplicità le
racchiuderemo sommariamente in cinque gruppi.
- Guardia
- Difesa
- Caccia
- Nordici
- amicizia
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Guardia: sono
di norma cani di grossa mole, (all'apparenza tranquilli),
possessivi nei confronti di tutto ciò che
è compreso nel loro territorio. Hanno bisogno
per questo di una compagnia umana di notevole
autorità.
Difesa: dotati di un alto temperamento e un pochino
diffidenti, sono sempre all'erta, pronti ad intervenire
al primo segnale di pericolo.
Caccia: amano i grandi spazi. Per questo hanno
bisogno di notevole controllo da parte dell'uomo.
Nordici: essendo cani di tipo primitivo hanno
bisogno di un habitat naturale.
Compagnia: fermo restando che tutte le razze possono
essere incluse in questo gruppo, normalmente vengono
qui inseriti i cani di piccola taglia. Una considerazione
da fare è che la loro mole induce spesso
a gestirli come animali da grembo. Sono invece
cani in tutta la loro personalità. |
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Scelto il nostro
amico sorge il dilemma " dove prenderlo?
"
Negozio? Allevamento? Privato?
Il consiglio che accomuna le tre possibilità
è che il cane provenga da un ambiente sano,
igienicamente curato e assistito da personale
qualificato. Non ci s'improvvisa allevatori o
veterinari.
Se il nostro cuore cade su un rifugio la scelta
diventa difficile.
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Essendo luoghi spesso di
fortuna non sempre troviamo delle forme igienico-sanitarie
doc, l'alimentazione potrebbe non essere delle
migliori, ma le persone che se ne occupano sicuramente
fanno il possibile e l'impossibile per assisterli
al meglio; non sarà facile farsi affidare
una loro creatura, la paura dell'abbandono, della
vendita come cavia alla vivisezione, la ricerca
del bel manto per adornare questo o quel capo
di abbigliamento o più tragicamente il
" punch-ball " per allenare i cani da
combattimento o semplicemente il regalino di Natale
che, finito l'entusiasmo iniziale viene messo
da parte, invade ogni cuore che ama queste creature.
Se dopo questo piccolo esame di coscienza siamo
pronti a diventare amici di un cane e ad offrirgli
l'affetto che merita permettetemi un ultimo consiglio:
"pensa semplice e capirai il tuo cane".
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Il veterinario
e l'addestratore cinofilo due amici del cane.
Ora che finalmente Fido è
con noi, portiamolo dal veterinario.
Ecco alcuni consigli per garantire, o quasi, una
salute di ferro.
1) Alimentazione sana e bilanciata, specifica
per l'età e la mole del nostro amico.
2) Esame coprologico : trimestrale.
3) Vaccinazioni : semestrale L (leptospirosi),
annuale CEP (cimurro, epatite,parvovirosi), R
(rabbia).
4) Cicli antiparassitari contro pulci, zecche,
zanzare,pappatacei etc.
5) Esame ematologico : semestrale.
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E se vogliamo
saperne di più su quello che Fido pensa,
possiamo rivolgerci ad un centro di addestramento.
La ricerca deve portarci in un luogo dove l'esperienza
non sia limitata ad un'unica disciplina. Uso questo
termine non a caso, ma per sottolineare che la
bravura di un istruttore cinofiloè data
sì dall'esperienza maturata negli anni
di lavoro, ma anche dalla conoscenza delle discipline
cinofile, in quanto ognuna di esse racchiude in
sè un metodo addestrativo finalizzato ad
esaltare le qualità naturali del cane.
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Da tenere sempre
a mente che prendere con sè un cane è
una scelta non un obbligo e, se il valore del
rispetto è ben saldo in noi, una scelta
è un impegno, una promessa ed ogni promessa
è un debito.
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