Filosofia e terapia cognitivo comportamentale

Leggendo alcuni articoli, e ragionando su ragionamenti di altri che nel tempo hanno generato filosofie di pensiero e condizionato ideologie sociali-comportamentali, mi rendo sempre più conto che l’essere umano ha una forte tara psichica verso un unico discorso; e tanto è fissata in lui, che la associa a tutti i discorsi che lo riguardano intimamente.

Pensieri, atteggiamenti, riflessioni, sviluppi di visioni … tutto insomma, parte dal desiderio di ‘’una botta di sesso’’!

Citerò Platone. Freud, Jung perché noti alla quasi totalità della specie umana, cercando di mostrare le cose da un altro punto di vista (sicuramente meno restrittivo).

Pensiero attribuito a Platone - L’apprendimento, lo dice Platone, avviene per via erotica. Noi stessi abbiamo studiato volentieri le materie dei professori di cui eravamo innamorati e abbiamo tralasciato quelli di cui non avevamo alcun interesse.
A scuola è importante saper appassionare perché gli adolescenti vivono l’età per cui l’unica cosa che conta è l’amore, e se gli adolescenti si occupano dell’amore bisogna andare là a cercarli. Attirarli a livello emotivo significa trovare la breccia per passare poi al livello intellettuale. Se invece si scarta la dimensione emotiva, sentimentale, affettiva allora non si arriva neppure alle loro teste.
— Umberto Galimberti

Rispondo: il problema non è attivare gli ‘’attributi’’ dei Ragazzi e tenerli inchiodati al banco con la scusa di gustarsi il film erotico, ma aiutarli a scoprire cosa c’è di affascinante nelle materie scolastiche; è cercare di aiutarli a vedere anche una parte di loro stessi in quegli argomenti; è coinvolgerli in maniera interessante.
Non è perciò ‘’la supplente’’ a fare il tutto esaurito in classe, ma il desiderio di ‘’sapere’’ di ‘’conoscere’’ e di ‘’conoscersi’’.

Platone - l’apprendimento avviene per via passionale.
Egli considera l'attrazione fra i corpi, il primo dei vari livelli dell’amore.
Il trasporto verso ‘’l’altro’’, fa si che chi vive l’attrazione, si ingegni per il successo della ‘’missione’’, ossia il ‘’congiungimento’’.
Il distanziamento momentaneo che esiste fra i ‘’due’’, fino a che non sarà totalmente eliminato rimarrà privo di corporeità.
I livelli che separano la partenza dall’arrivo, sono palesemente mistici, il che porta allo sviluppo di una sensibilità astratta che favorisce l’apprezzamento a prescindere dal contatto fisico.
In molti danno a tutto il discorso una visione partorita esclusivamente da un impulso erotico e finalizzata al compimento di arti sessuali, ma il pensiero di Platone può partire da tutt’altro (almeno lo spero, altrimenti anche lui cadrebbe nel cesto della piccolezza umana … lui e il suo pensiero), e difatti nello sviluppo di tutto il suo discorso egli mostra la crescita della ‘’passionalità’’ da non intendere come sensualità libidica (desiderio carnale dei sensi), bensì come arricchimento interiore e godimento dello stesso. Da qui il nome ‘’Amore platonico’’

Le passioni scaturite dalla spinta attrattiva muovono, nell’ingegnarsi per raggiungere lo scopo, il desiderio di apprendere, e apprendere sempre di più entrando nel vivo del discorso. - Discorso che potremmo anche chiamare, a questo punto, ‘’materia’’, perché in effetti, pure verso un’arte, una scienza, un’attività, uno studio ritenuto ‘’interessante’’ (in cui probabilmente ci si rispecchia), si può riscontrare la stessa ‘’spinta attrattiva’’.


Freud – l’istanza psichica: Es, io, super io ‘’dalla libido dell’Es al rigore del Super io nel travaglio della particolarità dell’io’’. … E da qui i vari complessi e disagi comportamentali.

Il complesso di Edipo fenomeno appartenente ad una delle tappe della crescita di ogni Bambino/a in cui si sviluppano in lui/lei le forme affettive.
Freud identifica come momento critico per partorire una tale conflittualità l’età della Creatura compresa fra i due e i tre anni - età in cui dovrebbe avvenire lo sviluppo coscienziale del Bambino.

Tratto da - www.crescita-personale.it - Complesso di Edipo: le manifestazioni
I maschi fortificano la proiezione amorosa nei confronti della madre e si allontanano dal padre (rivale in amore) con il quale si identificano progressivamente. Il bambino diventa più possessivo e richiede numerose manifestazioni d’affetto da parte della madre. Il complesso si inserisce all’interno della fase fallica caratterizzata dalla scoperta del piacere genitale e delle differenze sessuali che permettono al bambino di comprendere quale ruolo deve occupare nella relazione tra i due sessi. Il piccolo Edipo può arrivare anche a intromettersi nei momenti di intimità dei genitori limitando le effusioni tra i due. Il tutto sarebbe accompagnato da fantasie in cui il bambino elimina il padre per sposare la madre.

Complesso di Edipo: la risoluzione
La risoluzione del complesso di Edipo inizia quando il bambino capisce che non gli è permesso sedurre la madre (secondo Freud ciò avviene attraverso i richiami paterni). L’Edipo comprende che non può esprimere liberamente il suo amore, né l’odio per il padre e comincia a soffocare i suoi sentimenti. Inoltre crede che il padre, consapevole delle sue mire, lo voglia punire attraverso la castrazione. La paura fa si che il bambino sposti il suo interesse dalla madre a un altro individuo di sesso femminile e cominci ad adottare i comportamenti paterni. Secondo Freud un complesso edipico mal risolto porterebbe a una lunga serie di disturbi psicologici, tra cui l’identificazione con la madre e l’attrazione per persone dello stesso sesso.

Complesso di Edipo: il mito
Il nome di questo complesso deriva da un’opera di Sofocle l'Edipo re. La storia narra di Edipo che viene abbandonato alla nascita dalla madre e cresce inconsapevole delle proprie origini. Per una serie di casualità uccide il padre e poi finisce per sposare la madre. L’opera è una rappresentazione del rapporto incestuoso che si realizza solo figurativamente nella mente del bambino.

Questo fenomeno interessa sia maschi che femmine.


Carl Gustav Jung nella descrizione del complesso al femminile, l’ha identificato con il nome di Elettra
- Complesso di Elettra -

- Il nome viene dal personaggio mitologico di Elettra figlia di Agamennone e Clitemnestra. Quest'ultima fece uccidere il suo sposo dal proprio amante Egisto e, quando Elettra scoprì di chi fosse la responsabilità della morte di suo padre, si vendicò facendo uccidere la madre dal proprio fratello Oreste. -

Il mio pensiero sulla questione, non è fissato su una casuale tanto materiale, ma spazia verso altre motivazioni che escono dalla ‘’pochezza del sesso’’: - In un crescendo della forma di attaccamento verso la sua Mamma (nata per necessità di vita), il Bambino vede il lei il suo faro, come è normale che sia, visto che è lei ad occuparsi di lui a tempo pieno per un anno almeno e, se non ci sono contrattempi lavorativi, anche per gli anni a seguire fino a che non inizierà per il Bimbo, la fase scolastica. E non è che dopo l’inizio di questa fase, Ella sarà meno partecipe alla vita di suo Figlio nel momento in cui il Piccolo non sarà a scuola.
Da ciò, è normale il fortificarsi della forma di attaccamento del Bimbo verso la Mamma.

Anche se tutta la filosofia di Freud si sviluppa fra libido e conflitti interiori e conflitti sociali (attingendo forse ad una reale meschina quotidianità) quando egli partorì il suo pensiero e il complesso portato in esempio, forse la vita familiare si svolgeva in questo modo: i Padri erano coloro che andavano a lavorare, mentre le Madri rimanevano a casa con i Figli. Se, nel momento in cui il Padre tornava a casa, non assisteva il Figlio, e la Mamma doveva altalenarsi fra i due, è normale che il Piccolo non capisse il perché del parziale distacco della persona con la quale condivideva ‘’l’intera giornata’’, ed è quindi normale che non si ‘’attaccasse’’ al Padre in egual modo che alla Madre e vedesse in lui la causa dello ‘’scomodo’’ cambiamento.

Poi, diciamocelo francamente, i Padri non sono mai stati molto partecipi alla vita dei Figli, e rivestivano un ruolo (con tanto di comportamenti) meno ‘’accogliente’’ di quello di una Mamma.
- Non nego le particolarità, ma in generale, non mi si può dar torto. –

Nel tempo, le cose sono cambiate: le Mamme hanno iniziato a compartecipare al lato economico di casa e sono venuti alla luce lati di Loro meno sommessi.
Nota - Per aiutare la comprensione del termine ‘’sommesso’’, vorrei precisare che, se pure il più delle volte viene usato per evidenziare un comportamento passivo, non è sempre sinonimo di debole / remissivo, perché in molti casi, è un chiaro segnale di rispetto. … Il rispetto nel comportamento sociale, non è sempre considerato nella giusta maniera e, se non viene degnamente interpretato da un adulto, come si può pretendere che una Creatura di pochi anni, possa riconoscerlo e afferrare il perché del suo attuarsi?!

Ho voluto fare la puntualizzazione, per introdurre l’altro lato del complesso di Freud, pardon, di Edipo, che vede la Bambina ‘’innamorata del Padre’’ in quanto: figura forte e, allo stesso tempo, ‘’arrabbiata con lui’’, in quanto figura ingiusta.
La Bambina identifica la forza del Padre ne ‘’l’attributo’’ che lo differenzia dalla Madre e quindi pure da lei. Di questa mancanza logicamente incolpa sia Lui che la Madre, poiché nel generarla, non l’ha/l’hanno fornita ‘’dell’attributo’’. … Seppur la Piccola non sappia nulla di riproduzione, la scienza le attribuisce una tale capacità cognitiva che le genera il conflitto verso i due Genitori; nel conflitto, Ella sceglie comunque di essere a favore del Padre poiché è ‘’la figura forte dotata di quel magico qualcosa’’ …

Che la Bambina noti la differenza e che attribuisca a quella una forza impositiva, sarà pure vero, ma è l’atteggiamento del Padre e la relazione con lei e con la Madre a dire esattamente come stanno le cose.
È probabile che nella sua sensibilità femminile, la Bambina soffra. … E allora continuo nel dire: ‘’Beh, cosa c’è di più normale che desiderare di essere forte come colui che identifica nella forza, per non soffrire?’’ Stiamo parlando di una Creatura di pochi anni di vita!
Se non ricordo male, noi Bambine di tanti anni fa, siamo cresciute con la speranza di incontrare il Prode Cavaliere o il Principe Azzurro per vivere con lui felici senza pensieri per molti e molti anni. …
A parte la speranza di vivere in armonia, che mi sembra più che logica, e la delusione al risveglio dal sogno, quando ci si scontra con la realtà a prescindere dagli ‘’amori’’, non credo si possa additare una Creatura che non vuole soffrire, non vuole essere debole, come ‘’complessata’’!

Tratto dal libro ''A TE - EDUCAZIONE NATURALE'' - pag. 64 - (i nostri libri) -

Bambini

Similmente al Cane, i Bambini vivono nella socialità familiare, e possiedono la capacità istintiva di costruire un legame di attaccamento con i Genitori e la Famiglia; detto legame per loro, con il tempo muterà di livello, ma fino ad una certa età, non sarà diverso da quello dell’Amico fraterno, il Cane.
Anche per il Bambino, fondamentale è l’ambiente in cui cresce e le persone con le quali interagisce, poiché il suo equilibrio è strettamente collegato alle influenze provenienti dall’esterno, sia questo per il momento, anche solo quello familiare. È fondamentale che un Genitore capisca l’importanza, per i propri Figli, delle relazioni affettive ed esperienziali, mutevoli con l’età e lo sviluppo.

Sviluppo motorio e conoscitivo

- Da 0 a 2 mesi, il Bambino risponde alle 4 forme di stimolo: stimolo odoroso, stimolo tattile, stimolo visivo e stimolo uditivo – soprattutto l’odore della Mamma, il suo abbraccio, la sua voce e il suo sorriso, sono per lui fondamentali.

- Da 2 a 6 mesi, è il periodo in cui riconosce i Familiari e comincia a visualizzare distintamente alcuni oggetti. Durante questa fase della crescita, ha origine il processo di integrazione sensoriale: combinandosi vista e gusto, vista e udito, si arricchisce il bagaglio culturale; e in più, prendono vita diversi stati d’animo e il Bambino può iniziare a mostrare maggior interesse per qualcosa di specifico. Notizie di quest’ultima nota potrebbero essere prese in considerazione come fondamenta per tratteggiare alcune peculiarità del suo carattere e della sua propensione attitudinale

- Da 6 a 9 mesi, la sua testa cresce un pochino di più rispetto all’equilibrio del corpo. Il formarsi di un eccezionale numero di cellule cerebrali, permette un processo di connessioni che sono la chiave di tutte le aree dello sviluppo: fisico, intellettivo, emozionale e sociale.
Affascinante notare, come a partire dal sesto mese, inizia il collegamento fra suono e significato del suono, e la capacità di voler interagire con ciò che è oltre se stesso. Voler prendere e tenere un oggetto, o aggrapparsi ad una persona per rimanere eretto per qualche secondo, mostra la facoltà di sapere, di desiderare, di avere la coscienza di quel che è desiderato e mostra una emergente personalità. L’attaccamento con la Mamma si fa più intenso per presa di coscienza della scomparsa alla vista.

- Dai 9 ai 12 mesi, accadono cose nuove di grande considerazione: il Bambino inizia a collegare ‘’figure disegnate’’, come anche lettere a parole (da non intendere con la conoscenza della lettura, ma solo come associazione di ‘’lettere = altre immagini’’, ossia il solo collegamento a ‘’figure disegnate’’), inizia ad acquisire memorie delle esperienze passate, percepisce la profondità/estensione dello spazio. Quest’ultima nota lo aiuterà a capire che non è solo se la Mamma si allontana; sentendo la sua voce nella stanza accanto (ad esempio) prenderà sicurezza e la sentirà ugualmente vicina.

La grande differenza che esiste fra i Bambini e i Cani in questo tipo di conoscenza ‘’percezione della profondità/estensione dello spazio’’, sta nell’ampliamento della coscienza di spazio, che ha inizio quando si capisce cosa significa ‘’un’altra stanza’’, una stanza che non possiamo vedere perché ci troviamo altrove, ma che comunque ‘’esiste ed è presente’’. Gli Esseri umani sono dotati di ‘’capacità astrattive’’; in questo caso, siamo in grado di ricordare con la mente oggetti, spazi, figure e comportamenti; usando l’immaginazione possiamo sapere quasi perfettamente, cosa accade dove noi non siamo.

Arriviamo ai 12 mesi!

- 12 mesi / 24 mesi, un anno ricco di tante piccole/grandi conquiste che hanno avuto base nel periodo precedente. Conquiste sull’inizio dell’autonomia per camminare (alzandosi da solo, spostandosi nella posizione eretta o alternata - ancora per un po’ - al gattonamento); e la nascita del chiedere (sia il chiedere: gesticolando o formulando alcuni suoni che sono specificatamente indicanti il tal ‘’desiderio’’).
Il modo di giocare pure è diverso: oltre all’interazione con Mamma e Papà, inizia il gioco con se stesso, cioè interagisce con il gioco in modo più partecipe; esprime situazioni chiamate dalle esperienze vissute e dalle quali ha immagazzinato positività.
Nell’alimentazione si delineano delle forme di preferenze con piccole prese di posizione; prese di posizione che si manifestano anche in situazioni esterne alla ‘’pappa’’ - cose leggere che però danno indicazioni un po’ più concrete sulla sua personalità.

Questo particolare comportamento, che in gergo canino chiamo ‘’richiesta di educazione’’, corrisponde a quella domanda ricorrente che il Cucciolo pone all’adulto sul cosa può fare e cosa no. All’inizio sono piccole domande, e mano a mano che il Cucciolo cresce, e il Bimbo cresce, si fanno più complete e toccano più argomenti. Il Cane ha un’età vitale più corta di quella di un Essere umano, per cui i tempi e le modalità varieranno, lasciando comunque similare il concetto.

I Genitori hanno l’obbligo di iniziare a gettare le basi dell’educazione sociale inerente alla relazione con il prossimo e il rispetto di piccole semplici regole. Queste regole vanno spiegate con pazienza e costanza.
Più i Genitori saranno presenti e lucidi nell’assistenza, meno il Bambino avrà picchi umorali, e più tranquillo sarà nel sentire il distacco dalla Mamma o dal Papà.

I 2 anni sono stati compiuti!

- A 24 mesi inizia una comunicazione differente, più ricca. Diverso è il comportamento del Bambino in relazione con se stesso e il prossimo. Inizia a comprendere quel che è al fuori di sé, e inizia a percepire quali siano le necessità altrui; questo lo porta ad uno scambio comunicativo riconosciuto in azioni riflesse e volontarie: ripete quello che ‘’l’Adulto’’ fa per lui, come: lavarlo, accarezzarlo, nutrirlo. Poco per volta inizierà a togliersi gli abiti da solo e durante la vestizione saprà ben agevolare la sua Mamma o la Tata. Inizia a comprendere il collegamento psicologico distinguendolo da quello solamente fisico.
Importante anche la dialettica, ossia l’inizio dell’abbinamento di più parole nella formazione di una piccola frase di senso compiuto.
Straordinaria sarà anche l’acquisizione del concetto di identificazione nel proprio nome.

Cosa vuol dire tutto questo?
…che poco prima dell’inizio dell’età dell’inserimento in un sociale prescolastico e scolastico, possiamo vedere un’evoluzione della capacità di attaccamento che ne amplifica le vedute; il Bambino inizierà a concepire la sua singolarità rendendosi conto di far parte del Gruppo come entità singola. Da qui, evolvendo ancora, il Bimbo capirà di essere un’entità singola sia all’interno del proprio Gruppo che all’esterno di esso (del Gruppo), ossia, quando uscendo dal quotidiano del Nucleo Familiare, si inserirà in altri Gruppi e ad essi si amalgamerà, maturerà piano piano tale realtà. Teoria del Branco ‘’Uno di Uno’’.

Concetto che nell’arco del tempo, muterà di intensità e indirizzo nei rapporti familiari ed extra; diversi, i primi, dai rapporti che maturerà un domani, con: amici, colleghi e, un giorno, con il partner.

Dal momento in cui inizierà la sua consapevolezza di ‘’Uno di Uno’’, il Bimbo sarà in grado di concepire per gradi, ed in quiete, la lontananza dalla Mamma o dai Familiari se, fino a tale momento della crescita, ha vissuto un adeguato legame con la Mamma e la Famiglia; dimostrerà per loro (Mamma e Famiglia) una certa considerazione, e a loro si affiderà ogni qualvolta sentirà il bisogno di farlo.
Senza prescindere dall’individualità, è certo che, se nel quotidiano sentirà di essere seguito, sia che il familiare sia presente sia che non lo sia, il Bimbo non darà segni di disagio o poca stabilità emotiva, perché sa che il familiare non lo lascerà mai in balia di un pericolo - la sua/loro immagine è viva dentro di lui (immagine intesa anche come esperienze vissute e conoscenze apprese).

Ma se tutto questo non viene posto in EVIDENZA, il popolo a cui hanno messo il paraocchi, non si accorgerà mai che non è ‘’l’erotismo’’ a dare le direttive al comportamento, bensì il desiderio di ‘’non essere soggiogati’’, di ‘’essere se stessi’’ e, nell’essere se stessi, il desiderio di partecipare/collaborare alla vita sociale (familiare prima, extra-familiare dopo) capendone l’importanza personale ed extra-personale.

Le giuste forme di attaccamento e assistenza permetteranno l’equilibrio della sua crescita (che include una coscienza logica capace di leggere fra le ‘’verità date per assolute’’)

Cosa comporta il non prendere in considerazione tutto questo?
Comporta la crescita di un sistema che tiene le fila del mondo - Il controllo della mente!

Ossessionati e impauriti, gli uomini vagano nell’insicurezza, e fissano la loro attenzione su altro che non sia l’analisi della propria persona. Cercano altrove risposte che potrebbero trovare in loro stessi.
Il rifiuto di guardarsi dentro è dato dal credere erroneamente di non essere in grado di assistersi e di valere meno ‘’degli altri’’, senza nominare la paura di scoprirsi, agli occhi del mondo, nelle debolezze caratteriali (proprie e acuite da dubbie esperienze).
D'altronde, quello che viene loro inculcato dalla società è il contrario di ciò che dovrebbe essere, ossia dare forza alla società stessa intendendola come globalità degli Individui e non selezione degli stessi!
Il popolo cresce così, nell’annullamento del proprio essere, con un unico scopo nella vita, quello tanto pubblicizzato come ‘’unico mezzo per essere felici’’, riconosciuto nel ‘’raggiungimento di un benessere materiale’’ - strada a senso unico che permette di arrivare al ‘’benessere psicologico’’. …
Alla piattezza della cosa, si aggiunge la promessa della stabilità del benessere psicologico, procurabile ‘’dandosi istintivamente’’.
Tale percorso prevede la canalizzazione dell’attenzione su determinati eventi, lasciando cadere tutto il resto. … Da qui è facile lobotomizzare il cervello escludendone tutto quello che fa da contorno (e che contorno non è, visto che ‘’l’equilibrio’’, per essere tale, prevede che esista correlazione fra il tutto)

Dal corridoio senza uscita, nascono i disturbi mentali che arrivano ad essere nomenclati/inseriti fra le patologie che, diversamente a questi, sono reali; e da qui nascono gli eserciti di ‘’medici/specialisti’’ che tengono ancor più soggiogati coloro che cascano nella rete.

Questo tocca la specie umana e purtroppo le altre specie animali che hanno la sfortuna di vivere accanto al parassita DOC.

Ciò che non viene minimamente preso in considerazione, è l’annientamento della capacità ragionativa dell’uomo e la castrante violenza effettuata altresì sulle Vite che a lui si accompagnano.

Schiavi dell’oppressione in cui vivono, gli uomini riflettono le proprie frustrazioni su chi è indifeso, cercando in questo modo, di liberarsene.
Cosa che, non solo non avviene (per ovvie ragioni) se non per alcuni momenti che fungono da deresponsabilizzatori, ma contrastano il benessere di coloro che, non avendo chiesto nulla al genere umano, si ritrovano suoi SCHIAVI senza possibilità di ribellarsi!

Ti mangerei di baci … forse è utile guardare questo video per il discorso ‘’attrazione’’ anche se gli ‘’attori’’ sono Cani, è molto esplicativo. E per lo sviluppo del discorso dell’evoluzione del comportamento umano, basta continuarlo aggiungendo ‘’dal piacere del morso, al piacere del parlare’’ - articolo e video

Fra conflitti e psicosi, nasce la schiera degli specialisti della mente e la Psicoterapia cognitivo comportamentale con annessi e connessi.


- Una forte emotività che invade l’individuo e ne compromette l’equilibrio, per rientrare e mantenersi in uno stato di quiete, abbisogna di una particolare assistenza che permetta lui di affrontare la situazione che genera la discrepanza.
L’analisi dei propri comportamenti e dei pensieri che danno corpo a certune azioni reazioni/spinte emotive, favorisce al paziente la ricerca della modalità per cambiare. È fondamentale il ruolo nel trattamento.
Aiutato nell’analisi della questione, l’assistito trova la giusta adeguatezza. -

Quali sono i personaggi abilitati per aiutare?
Psicologi, psicoterapeuti, psicoanalisti, psichiatri.

Psicologo utilizza come strumenti di intervento sul suo assistito: il colloquio, la presentazione di test, il sostegno empatico. Seguendo una strategia dialettica, cerca di spingere il paziente a trovare nelle emozioni positive la via per sentirsi meglio. La positività generata, è in grado di riequilibrare da sé gli squilibri chimici del cervello causati dai forti disagi vissuti. (La Psichiatria, cura la sofferenza che provoca lo squilibrio fisico tramite gli psicofarmaci).
Psicoterapeuta – opera avvalendosi di teorie e metodi diversi tra loro, altalenando dalla tradizionale psicoanalisi alla terapia sistemico-familiare fino alla più moderna terapia cognitivo comportamentale, l’unica ad essere supportata da ricerca scientifica che ne certifica l’efficacia.
Psicoanalista
- Specialista della psicoanalisi, esercita la sua professione radicata nella teoria di Freud.
Nella completezza della sua immagine, propone una psicoterapia strategia completa di estrema precisione per ciò che riguarda il programma da seguire suddiviso in sedute, numero e margine di tempo. Di quest’ultimo punto ne fa la sua forza, poiché asserisce che uscendo dal limite di tempo (interrompendo o prolungando), vengono a crearsi delle retrocessioni negative alle conquiste raggiunte dal ‘’paziente’’.

E se tutto questo non basta, ecco arrivare la pillola della felicità, lo psicofarmaco doc!
In campo umano è opera dello Psichiatra, in quanto medico che lavora sui danni fisici provocati dalle turbe psichiche.

Se a qualcuno non fosse venuto in mente niente, ci tengo a fare un piccolo appunto ragionando ‘’in’’ e ‘’attorno’’ a queste poche righe.

Riflessioni sulla questione

La cieca dipendenza non permette di vedere oltre queste righe:
la mente soggiogata da forme di responsabilità che non si riescono a sopportare,
cerca il sistema più facile per uscire dalla situazione.


La prima riflessione è sulla creazione di un meccanismo basato su dati da cui non si esce e, per altri versi, non dànno limiti allo sfogo della stessa. … E che dire del metodo e la sua distribuzione/svolgimento? … Già che esista un metodo mi dà da pensare (…), e l’ordine che lo estende mi dà da pensare ancora di più … Personalmente non capisco la rigorosità dell’orario e del nm di incontri … non lo capisco perché credo nell’individualità, per cui, per me è folle pensare ad una strada senza traverse … Perdonatemi ma vedo la cosa in maniera restrittiva / costrittiva … oppure no ?!? … a voi viene in mente niente?! …
Vabbeh, non aggiungo altro su particolari …

Se la cosa si limitasse al solo danno umano, direi ‘’chissene importa’’, ma siccome così non è, mi rode talmente tanto che non ci riesco proprio a stare zitta!

Il gradino successivo a ‘’tutto questo’’ (a cui si accede dalle psicosi conflittuali nella non acc3ettazione dell’io), invade il mondo del miglior amico dell’uomo (che da vero bastardo - l’uomo -, non perde occasione per trattarlo malamente).

Esattamente uguale a quel che succede nella sfera umana, succede nella sfera canina
Da sempre gli Animali diversi dall’uomo sono stati ‘’frutto di studio’’ per il saggio fra i saggi.
Attraverso lo studio effettuato soprattutto su alcuni di loro, l’uomo ha potuto scoprire come collegare strumenti utili al fabbisogno della propria specie. … E come ha tranquillamente trascurato il fatto che non tutti gli Animali reagiscono ad una cura (per esempio) allo stesso modo, così ha tranquillamente trascurato il vero significato delle reazioni ad alcuni stimoli degli stessi Animali, cioè ‘’non Homo Sapiens sapiens’’, rispetto a quest’ultimo!
Non contenti delle trascuranze non considerate fra le specie, anni fa, alcuni luminari hanno dato vita ad una serie di formule interpretative del linguaggio ‘’degli altri Animali’’.
Rimanendo in tema psicologia, psicoterapia e psicoanalisi, citiamo piccoli fatti che daranno poi la possibilità di spaziare con i discorsi.
Psicologia, il buonumore riporta all’equilibrio; attraverso la terapia del sorriso è possibile ritrovare la stabilità.
È scientificamente provato che la serotonina sia il neurotrasmettitore della positività. Alimentandolo degnamente, le forme depressive ansiogene tendono a sparire. Per far sì che ciò avvenga, sono stati sperimentati alcuni farmaci su Topini e, dopo di loro, sugli umani.
La cosa folle della questione, è che nessun altro Animale (per non evoluta logica cognitiva) come l’uomo concepisce e perciò vive, la depressione e tanto meno l’ansia (esempi). Indi per cui, se il farmaco agisce nella specifica cura dell’uomo, non può assolutamente farlo su altre ‘Vite’’. Quel che probabilmente vediamo negli esperimenti e nelle orribili somministrazioni apostrofate come ‘’cure’’, è solo l’effetto di una droga che sensibilizza alcuni atteggiamenti.
Riflettendo sul lavoro dello Psicologo, che incentra la sua professione proprio sulla cura del buon umore, mi viene in mente Campbell e tutti quelli che gli hanno creduto.
Ridere tiene lontani i cattivi pensieri e stimola la socialità.
Che sia vero per un uomo ci posso credere, ma che lo sia per un Cane, no.
Il Cane parla attraverso stati d’animo, per cui se ad un suo disagio, chi si relaziona con lui non mostra sicurezza e, nella sicurezza, serenità, è normale che il Poverino aggravi il suo disagio. Questo non vuol dire che ‘’l’altro’’ debba scoppiare a ridere quando l’Animaletto è negativamente inquieto, anche perché il Cane non conosce il significato di una risata e potrebbe interpretarla anche in maniera totalmente opposta.
Vi risulta per caso che un Cane sappia sganasciarsi dal ridere?
Se nel ridere poi vengono mostrati i denti, il messaggio è totalmente opposto!

Dopo Campbell ecco arrivare i Cognivitisti che rispecchiano in toto gli Psicoterapeuti e gli Psicoanalisti (come è accaduto con gli Psicologici), ai quali si sono aggiunte le pedine che hanno il compito di tirar l’acqua al mulino dei dottori.
Parlo degli Educatori che ben si distaccano dai precedenti Addestratori declassati a semplici preparatori atletici. Peccato che per essere un preparatore devi sapere talmente tanto di mente e fisico dell’Allievo che con il semplice addottrinamento delle regole d’oro ci fai davvero poco.
Gli Educatori si definiscono Pedagogisti del mondo canino, e infatti credono di essere in grado di educare con dei semplici rituali presi in prestito da ‘’altre dottrine’’ una dialettica provvista di segnali ricchi di ‘’virgole’’ che non basta una giornata per elencare quelle di cui si è riusciti a dare una leggere interpretazione… figuriamoci per un intero lessico!!! – senza apostrofare la parola ‘’pedagogia’’ che è ‘’l’accompagnamento del Fanciullo’’ NON DEL CUCCIOLO DI UN’ALTRA SPECIE!

Finito il compito dell’Educatore che ha disposizione un tot numero di incontri della durata di ‘’…’’, se il Cane non è sufficientemente canalizzato nel conteso del comportamento sociale umano, basta un suo piccolo accenno di una qualsivoglia malaccorta azione, che ecco là entra in ballo il medico specializzato nel comportamento, il quale, attuerà la sua professione seguendo metodologie comprovate da … boh!!! Beato chi lo scoprirà!

NOTA AGGIUNTIVA - Oltre alle cretinate sull’ansia e sulle problematiche che prevedono astrazione di pensiero, sappiate che l’empatia fra specie diverse è pressoché impossibile.
L’empatia è quella particolare intesa che si crea fra due individui che vivono la stessa situazione (subendola o trovandone arricchimento) e, nel momento in cui ad uno dei due si ripresenta, l’altro, pur non essendo presente, quando gli viene raccontata capisce lo stato d’animo di colui che l’ha rivissuta. Ed è anche lo stesso collegamento che si crea fra individui che non si conoscono quando assistono a scene del proprio vissuto (anche se vissuto da altri) e ne comprendono l’emozione scaturita.
Tutto questo accade!
Ma siccome tutti gli individui sono diversi fra loro, ognuno vivrà l’emozione suscitata a seconda di come è e di quali sono le sue esperienze. Se la cosa accade fra individui di specie diversa, la sintonia non potrà raggiungere quel grado di intesa che si raggiunge fra conspecifici perché le modalità psichiche sono diverse. … Quindi … uno specialista della mente, anche se sa della sua materia, non potrà mai dire di vivere l’intensità dell’altro pur capendone il disagio, e tantomeno potrà dire di capire il disagio di una Creatura che non appartiene alla sua natura.

Leggi gli articoli: Ansia o stressEmpatia


CONCLUDO - Se uno ‘’specialista del pensiero’’ può permettersi di parlare di cognitivismo riferendosi ad un uomo, non può farlo nella stessa misura riferendosi ad Animali diversi da quest’ultimo. E se uno ‘’specialista del pensiero’’ si permette di ragionare filosofeggiando o filosofare ragionando a senso unico, non sta assolutamente rispettando la materia della quale porta avanti una FALSISSIMA VERITA’. Uno ‘’specialista del pensiero’’ non può applicare una metodologia perché ‘’non esiste principio, nella morale come nella scienza, che possa ritenersi assolutamente valido / tale da sfuggire ad ogni controllo successivo dell'esperienza’’.
In parole povere: la metodologia è basata sulle esperienze, ma le esperienze non possono essere fermate, per cui, essendo in continuo divenire, non danno alcuna certezza che dia vita ad un metodo!!!

Perché questi esempi?
Per dimostrare quanto la mente umana è plagiabile e quanto sia fortemente radicata in essa, la psicosi erotica e antropocentrica.
Non sono qui per fare ‘’il prete’’ di turno, anche perché non faccio parte della categoria che crede nei ceti legati alla politica, sono qui per cercare di aprirvi gli occhi e il cervello, e per cercare di cancellare una buona parte di pensieri antropici adulti, per convincervi a vedere le cose in maniera semplice. Il tutto per far vivere meglio tutte le Creature innocenti che non sono al vostro livello intellettivo (quindi anche i Fanciulli, poveri esserini a cui vengono affibbiate demenzialità adulte) e infine. perché no …far vivere meglio anche voi!

Chi soggioga la mente?
Gli specialisti del settore.
Il sistema in cui viviamo è la sua più completa espressione!
…solo commercio!

Il popolo deve rimanere ignorante altrimenti il gioco finisce!

 

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